
La crescente sensibilità ambientale e l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei stanno spingendo sempre più cittadini a preferire il treno come mezzo di trasporto tra le grandi città. Le Ferrovie dello Stato italiane (FS) stanno capitalizzando su questa tendenza, soprattutto alla luce del mercato ferroviario unico europeo. Dopo la pandemia, le FS stanno ora puntando alla rinascita delle tratte internazionali, un settore che si è guadagnato la creazione di una Direzione dedicata nel maggio 2022.
Tra le prime tratte sul radar c’è Bruxelles-Amsterdam, che attualmente è operata solo da Eurostar (di proprietà francese, controllata da Sncf) dopo aver assorbito Thalys. Questo progetto, ancora in fase embrionale, è parallelo all’obiettivo di collegare Barcellona e Parigi. Da Parigi potrebbe inoltre estendersi verso il Nord Europa, includendo la Germania.
In collaborazione con la Deutsche Bahn tedesca, le FS stanno studiando collegamenti tra Milano e Monaco, con l’obiettivo di far viaggiare i Frecciarossa in territorio tedesco entro il 2026. L’obiettivo principale è offrire un servizio di alta qualità che possa sfidare il settore aereo.
Questa spinta internazionale è parte di un piano industriale più ampio, che mira a investire 200 miliardi di euro, di cui 180 destinati al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali. Il mercato ferroviario internazionale offre opportunità interessanti, soprattutto nell’Alta Velocità, e potrebbe ampliare la presenza dell’Italia in Europa.
Tuttavia, esistono sfide infrastrutturali da affrontare. Le reti ferroviarie nazionali devono essere integrate per permettere connessioni rapide oltre i confini. Inoltre, il settore ferroviario è in fermento, con diverse compagnie che cercano di competere con Eurostar nel canale della Manica già nel 2025.
Le FS stanno dimostrando un impegno costante nell’espansione internazionale, mirando a creare servizi di alta qualità che siano competitivi rispetto al trasporto aereo. Questi sforzi non solo potrebbero ridurre l’effetto dell’inquinamento legato ai viaggi, ma potrebbero anche contribuire a stimolare l’economia e a consolidare la posizione dell’Italia nell’arena europea del trasporto su rotaia.