CAMPI FLEGREI – Rischio anidride carbonica, falsi controllori e un mezzo sommergibile per monitorare la caldera nel golfo

Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

L’attività geologica dei Campi Flegrei continua a destare apprensione non solo per il rischio simico e per il timore di possibili (ma ritenute al momento poco probabili) eruzioni freato-magmatiche, ma anche per via delle costanti fuoriuscite di anidride carbonica, che si aggiungono, a quelle di idrogeno solforato e anidride solforosa.

Sembra che il fenomeno si stia intensificando, in quanto anche nel mare antistante la costa puteolana si notano emissioni di bolle di gas e anche da alcuni tombini delle stradi adiacenti alla Solfatara si vedono uscire nuvole di gas.

Diversi episodi, ampiamente riportati dai media, hanno evidenziato come l’anidride carbonica o CO₂  – essendo più pesante dell’aria – tenda ad ammassarsi nei scantinati e nei piani bassi degli edifici, con il rischio di causare intossicazioni e mettendo in pericolo la sicurezza di chi vi abita o lavora. Anche perché, a differenza dei gas sulfurei sopra indicati, che hanno l’odore di uova marce, l’anidride carbonica è del tutto inodore.

Le ricerche condotte da istituti specializzati, tra cui l’INGV, hanno sottolineato l’importanza di un monitoraggio costante per rilevare variazioni critiche nelle concentrazioni di gas e per comprendere le dinamiche interne alla caldera. Per far fronte a questi rischi, le autorità competenti hanno attivato una rete capillare di stazioni di rilevamento in grado di fornire dati in tempo reale, così da poter intervenire immediatamente qualora i livelli di CO₂ superassero le soglie di sicurezza previste.

Parallelamente, il progresso tecnologico ha aperto nuove prospettive di studio: un sofisticato mezzo subacqueo, denominato Hugin, che è stato recentemente acquisito dalla Stazione Anton Dohrn grazie a fondi PNRR, potrà essere usato anche per monitorare le attività vulcaniche in mare aperto.
Questo avanzato strumento, dotato di telecamere e sensori di ultima generazione, permetterà agli scienziati di esplorare il perimetro sottomarino della caldera, che si estende da Ischia a Bacoli, e di raccogliere dati preziosi per calibrare modelli predittivi e individuare eventuali anomalie nei processi di emissione.

L’impiego di tecnologie innovative come Hugin, unito al costante monitoraggio del territorio, non solo contribuisce a prevenire eventuali rilasci massicci di gas, ma si inserisce in un più ampio piano di intervento volto a migliorare la gestione e la sicurezza dell’area.

A questo proposito, i recenti casi di accumulo pericoloso di anidride carbonica in ambienti chiusi hanno rafforzato l’urgenza di campagne informative e di interventi strutturali, volte a sensibilizzare la popolazione e a predisporre piani di evacuazione efficaci.

La sinergia tra tecnologia, monitoraggio e misure di sicurezza rappresenta, dunque, la strategia più efficace per contenere i rischi derivanti da un fenomeno naturale tanto affascinante quanto insidioso, trasformando una potenziale minaccia in un’opportunità per approfondire la conoscenza dei processi geologici e tutelare la vita.


La Protezione Civile raccomanda di adottare alcuni comportamenti per proteggersi dalle emissioni di gas vulcanici.

Evitare zone e strutture depresse dove possono accumularsi gas vulcanici (cantine, garage, piscine vuote, canali di raccolta delle acque, cisterne interrate, pozzi); se è indispensabile accedervi, è bene ridurre il più possibile il tempo di permanenza e assicurarsi che vi sia qualcuno all’esterno in grado di prestare soccorso.

Evitare le aree vicine alle emissioni di gas vulcanici, soprattutto di notte e in condizioni meteorologiche sfavorevoli (assenza di vento, nuvolosità, presenza di nebbia).

Allontanarsi in caso di ritrovamento di animali morti in zone dove avvengono emissioni gassose e avvisare immediatamente il proprio Comune.

Se ci si trova in una zona a rischio è bene anche prestare attenzione a sintomi quali difficoltà respiratorie, nausea e capogiri. In questo caso bisogna allontanarsi il p-rima possibile verso un ambiente ventilato. Anche gli animali vanno tenuti lontano dalle emissioni di gas, che possono metterli in pericolo.

In generale, chi abita in una zona a rischio deve tenersi costantemente informato, attenendosi alle indicazioni della Protezione Civile e delle autorità locali. In caso di rischio elevato, potrebbero subentrare ordinanze sindacali che vietano l’accesso a determinate aree: anche in questo caso vanno rispettati i divieti.


Le forze dell’Ordine, inoltre, raccomandano di fare attenzione ai tentativi di truffa. 
Infatti, sono stati segnalati alcuni casi di presunti tecnici del comune che hanno tentato di introdursi in questo modo nelle case degli abitanti di Pozzuoli a scopi, chiaramente, non leciti.

Nel frattempo, i tecnici stanno monitorando attentamente scuole e metropolitane.