
PIETRASTORNINA (AV) – Una giornata densa di significato e azione concreta, quella del 28 giugno 2025 al Rifugio Toppo del Monaco. In un’atmosfera immersa nella natura incontaminata del Parco del Partenio, si è svolto un evento istituzionale che segna un passo importante nella difesa dell’ambiente.
Il presidente del Parco, Francesco Iovino, e il comandante dei Carabinieri Forestali, Generale Ciro Lungo, hanno ufficializzato la firma del nuovo protocollo d’intesa triennale sulla sicurezza ambientale. Un accordo strategico che rafforza l’impegno comune contro il bracconaggio, gli incendi boschivi e l’abbandono dei rifiuti, con l’obiettivo di garantire una tutela integrata del territorio.
La teoria ha presto lasciato spazio alla pratica. I droni in dotazione ai Forestali hanno dato spettacolo, sorvolando le chiome del Partenio con sensori termici e di umidità capaci di individuare in tempo reale focolai e zone a rischio. Sul terreno, invece, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), affiancato dalla Guardia di Finanza, ha messo in scena simulazioni di soccorso in parete, dimostrando la prontezza delle squadre nelle emergenze.
Ma il cuore della giornata è stato anche nella formazione. Il presidente Iovino ha consegnato gli attestati ai partecipanti del Corso di Bioescursionismo, nell’ambito del progetto B.I.A.P., cofinanziato dal programma Next Generation EU.
Biologi, guide ambientali ed escursionisti hanno acquisito competenze nell’uso di tecnologie per il monitoraggio della biodiversità. Subito dopo, è stata la volta dei professionisti della salute mentale: psicologi che hanno completato il Corso di Terapia Forestale, promosso dal Parco in collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano) e il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche), per integrare neuroscienze e immersione sensoriale nella faggeta, in un’ottica di benessere e cura.
Tecnologia, formazione e tutela ambientale si sono intrecciate in un’unica visione: quella di un futuro sostenibile costruito con competenza, passione e cooperazione. La sinergia tra istituzioni, forze dell’ordine, enti di ricerca e professionisti del territorio dimostra che la protezione dell’ambiente non è solo un dovere, ma una missione possibile – da condividere, vivere e trasmettere.
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