
In realtà, questa massima ha radici che si perdono nella nebbia dei tempi e un significato che è stato declinato in molti modi, nei diversi luoghi e periodi storici. Basti ricordare il motto di Johann Wolfgang von Goethe: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, e se so di che cosa ti occupi saprò che cosa puoi diventare”.
Non solo, capita, a volte, che le verità più profonde ci vengano sottolineate dalle persone più semplici. Un mio collega molto simpatico e onesto ma non particolarmente sveglio, un po’ di anni fa, mentre sorseggiavamo una birra artigianale mi disse: “Sai che ho notato che da quando frequento il vostro gruppo mi sento più attivo, più sicuro e più propositivo? È come se si respirasse un’aria più… energetica”. Poi mi espose una sua personale teoria, secondo cui, quando si frequenta un gruppo per un po’ di tempo ci si sintonizza sulla stessa frequenza e si viene influenzati dal campo energetico-informativo specifico di quel gruppo, in cui vorticano i pensieri e le emozioni generati dai membri di quel gruppo stesso.
Io lo guardai sbalordito, e gli chiesi se, per caso, conoscesse il concetto di eggregora o quello di “mente collettiva degli insetti sociali” o, perfino, quelli meno noti di “evoluzionismo ideoplastico” e di “plasticismo evolutivo”. Dalla sua espressione, più che dalla risposta, capii che non aveva alcuna idea di cosa stessi parlando.
La sua intuizione, però, mi fece molto riflettere. Poiché già da alcuni anni mi ero persuaso, pur non avendone le prove, che siamo effettivamente condizionati “energeticamente” dalle persone con cui ci ritroviamo a passare gran parte delle nostre giornate. Non solo, ma come sostenevano alcuni autori di libri di autoaiuto, sospettavo pure che alcune persone fossero dei veri e propri “vampiri” o “parassiti” energetici.
Si tratta, com’è evidente, di ipotesi ben lunghi dall’essere provate. Ed è certamente più facile da accettare che persone che si frequentino con una certa costanza si scambino “memi” (informazioni), modi di dire, “dritte” e modi di pensare e di agire. Ma non si può escludere del tutto che tra di essi si possano stabilire anche dei “vincoli” (in senso “bruniano”), ovvero dei processi di influenza reciproca involontaria o – persino – magica!
