L’altro giorno, mentre stavo facendo la coda alla cassa di un supermercato, non ho potuto evitare di ascoltare un’accesa e, per certi versi, sintomatica discussione tra una madre, che si lamentava dell’inadeguatezza della propria pensione, e sua figlia, che le spiegava perché invece l’importo che riceveva era corretto.
Si trattava, chiaramente, di posizioni diametralmente divergenti, eppure – a rifletterci bene – entrambe derivanti dalla “narrazione” dominante. Questione di “punti di vista”, insomma. Proprio come nella storiella del “pregare e fumare”:
⟪Posa subito quel sigaro!⟫, sussurrò il novizio alla volta di un monaco più anziano che, mentre biascicava una preghiera, emetteva grossi sbuffi di fumo. ⟪Se ti vede il priore saranno guai!⟫
⟪Non ti preoccupare⟫, gli rispose l’altro. ⟪Posso fumare…Ho il suo permesso.⟫
⟪A te ha dato il permesso? Non è possibile. A me l’ha negato!⟫
Il monaco anziano sorrise dirigendo uno sbuffo di fumo aromatizzato verso il giovane: ⟪Ma, dimmi: tu cosa gli hai chiesto?⟫
⟪Beh… Gli ho chiesto se potevo fumare mentre pregavo… E lui mi ha risposto che non potevo profanare la preghiera con il vizio del fumo!⟫
⟪E hai sbagliato a porre la questione! Io invece gli ho chiesto se potevo pregare mentre fumavo. E lui mi ha risposto che potevo pregare sempre: non solo quando fumo, ma anche quando mangio o bevo o vado in bagno. Perché lodare il Signore è sempre cosa “buona e giusta”⟫.
Ebbene, ritornando alla questione iniziale, e semplificando molto, mi pare di ricordare che il metodo di calcolo retributivo della pensione si basava sugli importi degli ultimi stipendi percepiti, mentre il successivo sistema contributivo calcola l’ammontare della pensione in base all’importo di contributi versati (valore, questo, che dipende sia dagli anni di contribuzione sia dagli stipendi ricevuti). Ebbene, seguendo la “narrazione corrente”, la figlia aveva sicuramente ragione:
⟪Mammà – diceva – tu hai lavorato solo 30 anni e avevi uno stipendio basso. Perciò, se ti fai bene i conti, vedrai che ti danno proprio quello che ti spetta: hai pochi contributi e, quindi, hai una pensione bassa. Chiaro? Si chiama “sistema contributivo”⟫.
⟪Figlia mia… Guarda che io il lavoro l’ho sempre cercato. Ma non c’era. Anzi, i primi 5 anni ho dovuto lavorare in nero. Mi pagavano – e anche poco – e non mi versavano i contributi. Che dovevo fare? Dovevo andare a rubare… o peggio?⟫
⟪Ho capito – rispose la figlia, ben inserita nel pensiero dominante – ma il calcolo è quello: il sistema si regge così: le pensioni si pagano con i contributi versati. Altrimenti i soldi dove li vanno a prendere?⟫
La tematica doveva interessare un po’ tutti, perché un giovanotto con gli occhiali tondi come quelli di John Lennon e con un biondo pizzetto caprino, intervenne sbuffando: ⟪Siamo manipolati dalla loro “narrazione” – esordì – Chi l’ha detto che i soldi per le pensioni devono essere pagati dai contributi?⟫
⟪Guarda che lo sanno tutti che funziona così⟫, rispose la ragazza con aria saccente e atteggiando le labbra ad “ano di gallina” come se si stesse scattando un selfie,
⟪Quindi, a te pare giusto che chi non trova lavoro perché ormai è tutto robotizzato e chi riceve uno stipendio da fame, oltre che essere fregato prima debba essere fregato anche dopo?⟫ obiettò il sosia dell’indimenticato artista britannico. ⟪I soldi delle pensioni devono prenderli da chi ha “derubato” il resto delle popolazione: il 20% degli uomini detiene l’80% delle ricchezze!⟫
⟪Bravo!⟫, rispose la madre della ragazza. ⟪Lui ha capito tutto: questi grandissimi fetenti ci stanno fregando! E ci caricano di tanti di quei guai che non abbiamo il tempo di pensare e di capirlo.⟫
⟪E, se non ci svegliamo, sarà sempre peggio!⟫, aggiunse il giovane. ⟪Il sistema non è né retributivo né contributivo: è “derubativo”. E con l’aumento della disoccupazione che sarà causata dall’intelligenza artificiale e gli sviluppi della robotica sarà ancora peggio⟫.
⟪Non ci resta che andare a rubare!⟫, concluse, rassegnata, la signora.
⟪O darci alla politica!⟫, le rispose il giovane.
⟪Che, poi, è la stessa cosa⟫, concluse la cassiera, che aveva seguito la discussione.
Mentre mi stavo chiedendo chi avesse ragione e come mai sussistesse questa chiara situazione di squilibrio, intervenne – con un tono irritato – un signore in tuta da ginnastica che, rivolto alla cassiera, sbuffò: ⟪Scusate: ve la date una mossa, che tra poco comincia la partita?⟫
Senza intervenire nella discussione, avevo ricevuto la mia risposta!