Il prezzo del gas naturale sul mercato libero continua ad aumentare, lasciando molte famiglie e consumatori perplessi. Mentre il gas in contratti “tutelati” registra una diminuzione del 34,6%, quello a prezzo non amministrato subisce un ulteriore rialzo del 28,3%. Questo divario crescente tra i due tipi di contratti ha generato preoccupazioni e polemiche, poiché sembra contraddire l’obiettivo di garantire prezzi più accessibili ai consumatori.
L’Istat ha individuato il rincaro dei prezzi del gas come uno dei fattori principali che contribuiscono all’aumento dei costi della vita, ma senza fornire spiegazioni dettagliate. L’Unione nazionale consumatori, ha sollevato l’allarme riguardo a questa discrepanza, sottolineando che il divario tra i prezzi nel mercato tutelato e libero è cresciuto di ben 62,9 punti percentuali. Questo divario preoccupante sta colpendo soprattutto le famiglie già in difficoltà economica.
La situazione non è migliore per il settore dell’energia elettrica, con prezzi in aumento sia nel mercato tutelato che in quello libero. Il mercato tutelato registra una diminuzione del 27,6%, mentre quello libero sale dell’11,3%, creando un divario di oltre 38,9 punti percentuali. Questo aumento dei prezzi, apparentemente a vantaggio delle compagnie energetiche, solleva dubbi sul ruolo del governo e sulle ragioni dietro questa decisione.
È necessario un intervento rapido da parte del governo per ritardare la fine del mercato tutelato, inizialmente prevista per il 10 gennaio 2024. Questo potrebbe aiutare a sostenere le famiglie in difficoltà economica e a evitare che la situazione diventi insostenibile.
Un’analisi più ampia dei prezzi al consumo mostra che alcuni settori stanno vivendo aumenti significativi. Tra questi, i villaggi vacanza, i campeggi e gli ostelli registrano un aumento del 16,4% in un solo mese. I voli intercontinentali, d’altra parte, hanno visto un aumento del 9,1% a giugno 2023, mentre i voli nazionali hanno registrato un incremento del 9% su base mensile. Tuttavia, si nota una tendenza opposta per le rotte europee, che sono diminuite del 2,6%.
In questa cornice, emergono dubbi sulla correlazione tra i prezzi e i costi reali del carburante. I prezzi non sembrano rispecchiare direttamente i costi del carburante, poiché aumentano sia per le tratte più vicine che per quelle più lontane, mentre diminuiscono per quelle intermedie. Questo solleva ulteriori domande sull’impiego di algoritmi da parte delle compagnie aeree e sulla necessità di regolamentazioni governative più rigorose.
Nella classifica basata sull’inflazione tendenziale di luglio, si notano aumenti significativi in vari settori, tra cui i prezzi delle patate, del riso, dei voli nazionali e di alcuni prodotti alimentari come pomodori, carne, finocchi e carote. Questi aumenti possono pesare sul bilancio familiare e richiedere un’attenzione particolare da parte delle autorità per garantire prezzi equi e accessibili per tutti i cittadini.
La crescente disparità tra i prezzi del gas e dell’energia elettrica nei mercati tutelato e libero solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche attuali e sulla loro capacità di garantire prezzi accessibili ai consumatori. È fondamentale che il governo prenda in considerazione le preoccupazioni dei cittadini e adotti misure concrete per stabilizzare i prezzi e alleviare la pressione sui consumatori.