I Finanzieri di Giugliano in Campania, su richiesta della Procura di Napoli Nord, hanno eseguito il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca nei confronti di 5 imprenditori operanti nel campo dei supermercati e 3 professionisti facenti parte del collegio sindacale.
Questa mattina, a seguito di un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura di Napoli Nord, delegata alla sezione di Polizia Giudiziaria Guardia di Finanza in sede ed al Gruppo Guardia di Finanza di Giugliano in Campania (NA), è in fase di esecuzione nei confronti di cinque imprenditori operanti nel settore dei supermercati e tre professionisti facenti parte del Collegio Sindacale – un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro (profitto del reato) per un importo complessivo pari ad oltre € 13.180.000,00.
La misura cautelare reale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta di questa Procura, riguarda ipotesi di bancarotta fraudolenta, documentale e distrattiva, in quanto sono state accertate plurime operazioni dolose – consistite nel sistematico e reiterato inadempimento delle obbligazioni fiscali per complessivi € 6.209.124,90 ed operazioni distrattive di denaro e beni per un importo pari a € 6.971.322,68.
Ciò ha generato, di conseguenza, un progressivo accumulo di debiti, cagionando lo stato di decozione di ben tre noti supermercati siti nella zona di Casoria (NA), Afragola (NA) e Cardito (NA), di cui due operanti all’interno di Centri Commerciali.
In particolare, le investigazioni hanno disvelato che due fratelli (C.V. e C.G.) risultati i domini dell’intera compagine criminale, avvalendosi anche di ex dipendenti, gestivano in maniera spregiudicata tre
diverse attività commerciali, omettendo sistematicamente di pagare le imposte, con grave nocumento delle citate aziende, distraendo grossi quantitativi di merce spostata indifferentemente tra i vari supermercati a loro riconducibili, nonché creando nuove società ad hoc, cui trasferire i beni delle vecchie aziende attraverso lo strumento dell’affitto di ramo d’azienda, il tutto con assoluta inerzia del collegio sindacale.
Tale condotta ha determinato l’accumulo di un passivo fallimentare complessivo dell’importo di € 26.447.051,31, comprensivo di debito verso l’erario di € 12.964.447,58.
Agli indagati – amministratori e membri del collegio sindacale – è stato altresì notificato avviso di conclusione delle indagini.
La presente indagine si innesta in un serrato filone investigativo avviato dalla Procura di Napoli Nord su gravi episodi di bancarotta e riciclaggio ad opera di imprenditori che hanno società con sede in questo territorio.
A tal fine è di recente approvazione un protocollo – a fuma del Presidente del Tribunale di Napoli Nord e del Procuratore della Repubblica – sulla veicolazione dei flussi informativi a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, finalizzato a dare ulteriore impulso investigativo al contrasto ai C.d. reati di impresa.
Costante in questo settore l’impegno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, in sinergia con la Guardia di Finanza, finalizzato a contrastare le economie illegali che inquinano il tessuto economico del territorio.