Erano organizzati, astuti e incisivi, rubando due auto a settimana. In dieci minuti riuscivano a smontare il nottolino dello sportello, scardinare la centralina, installare una parallela per avviare il motore e poi si dirigevano verso sud. La loro destinazione era Cerignola, in provincia di Foggia, nota per essere la patria dei ladri d’auto e dei ricettatori di pezzi di ricambio. Da questa parte della Puglia, i pezzi di ricambio venivano distribuiti in tutta Italia, venduti su vari siti online.
Quando gli agenti della squadra mobile di Ancona hanno fatto irruzione nei garage e nelle abitazioni dei cinque indagati, hanno trovato parti di motore, sportelli, cofani, volanti, apparecchiature elettroniche dell’auto, ogni tipo di componente già assegnato a vari acquirenti. Tutti questi acquirenti, ovviamente ignari della provenienza, avevano acquistato i pezzi online.
Dietro a questo lucroso giro d’affari c’era un vero esperto di auto, il cui gruppo, da fine febbraio del 2023, ha realizzato ben 22 furti. Secondo le indagini della squadra mobile di Ancona, era sempre presente. Durante i viaggi, era accompagnato da un complice, ogni volta diverso, ma tutti altrettanto pronti ad agire e a lasciare il segno.
La banda ha rubato Audi, Volkswagen, Lancia, Alfa Romeo in diverse città italiane. Al 23esimo furto, in provincia di Fermo, sono stati intercettati dalla squadra mobile di Ancona e dai loro colleghi di Teramo. Inizialmente sono stati posti agli arresti domiciliari. Nelle ultime ore, la loro situazione si è aggravata. Il Gip del tribunale di Ancona, sulla base dell’ampia quantità di materiale investigativo raccolto e considerando la loro pericolosità, ha accolto la richiesta della Procura di misura cautelare nel carcere di Foggia, ordinando sette perquisizioni nella zona di Cerignola tra venerdì notte e sabato mattina. Tra i destinatari anche un deposito di auto e una sorta di concessionaria. Cinque le persone indagate, tra cui anche un ricettatore. La banda agiva con la massima tranquillità: osservavano le auto da rubare (specialmente quelle parcheggiate sotto casa di persone che sapevano stessero dormendo nel momento di entrare in azione) e colpivano con estrema rapidità. Poi si dirigevano spensieratamente verso sud.
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