
Riceviamo e pubblichiamo il seguente COMUNICATO-STAMPA della segreteria provinciale di Fratelli d’Italia:
Domenica 24/03/2023 dalle ore 10.30 alle ore 13.00, in Ariano Irpino, sarà installato Gazebo al fine di procedere alla diffusione di materiale propagandistico relativo all’iniziativa: “Il Sud può fare la differenza”.
ALCUNE PERPLESSITA’ DEI NOSTRI LETTORI (Dalla redazione di IRPINIATTIVA.NEWS)
Per “par condicio“, chiariamo che la nostra testata giornalistica non ha trattato ancora in maniera approfondito questo importante argomento ed è disponibile a pubblicare contributi che esprimano – civilmente e costruttivamente – opinioni diverse sullo stesso argomento, tuttavia, ha potuto “tastare il polso” di una larga parte dei lettori ricevendone l’impressione che l’autonomia differenziata viene intesa, dai più, come un’espropriazione di diritti costituzionali (sanità, livelli minimi di prestazioni, equità, istruzione), fino a “temere” per la stessa unità nazionale.
D’altra parte, anche la fondazione GIMBE – considerata super partes – ha espresso preoccupazione per le enormi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese. Il rischio è che l’autonomia differenziata in sanità possa legittimare normativamente il divario Nord-Sud, amplificando le inaccettabili diseguaglianze nell’esigibilità del diritto costituzionale della tutela della salute. Inoltre, le maggiori autonomie già richieste da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto potrebbero potenziare le performance di queste Regioni e, al tempo stesso, portare a un ulteriore peggioramento delle condizioni socioeconomiche del regioni meridionali.
Secondo i nostri lettori le imprese e i cittadini del Sud, allo stato attuale, versano in peggiori situazioni economiche, hanno una peggiore percezione della sicurezza, hanno mediamente maggiori difficoltà ad accedere ai crediti a tassi comparabili con quelli praticati nelle regioni settentrionali. Per quanto concerne la sanità, si teme anche che i medici del Sud, attratti al Nord da possibili stipendi migliori, abbandonino il meridione costringendo i pazienti del Sud a sostenere ulteriori maggiori spese per spostarsi al Nord. Inoltre, si teme l’attivazione di un meccanismo analogo a quello delle “gabbie salariali”, ovvero una consistente differenza di salari anche nel settore scolastico, spingendo i docenti più qualificati a trasferirsi al Nord. La soluzione migliore, in questo settore strategico ma sottovalutato e sottopagato, dovrebbe essere non quella di adeguare gli stipendi dei docenti del Nord al maggiore costo della vita (che corrisponde, però, a migliori servizi rispetto a quelli ricevuti al Sud) quanto piuttosto quella di adeguare quelli di tutti i docenti. Oltre a ciò, si dovrebbe provvedere a integrare gli stipendi dei docenti e di tutto il personae scolastico del Sud che vedono “sparire” circa 500 euro al mese per i trasporti o circa 800 per gli affitti.
A tutti questi timori, infine, si aggiunge un ulteriore motivo di preoccupazione: ovvero che il trasferimento di alcune competenze a livello locale, con la conseguente diminuzione di controllo centrale, finisca per incentivare alcuni “potentati” locali e alcuni comportamenti clientelistici o di altra e peggiore natura.
Insomma: si tratta di argomenti delicati e forieri di pesanti e imprevedibili conseguenze socioeconomiche che necessiterebbero – sicuramente – di un confronto democratico, sereno e approfondito, che vada oltre la mera propaganda politica e la convenienza momentanea o di bandiera.
LA BROCHURE ALLEGATA AL COMUNICATO DI FdI