Oggi è stata una giornata memorabile per i Comuni di Mugnano del Cardinale, Quadrelle e Sirignano.
Infatti, stamattina è stato finalmente inaugurato il pozzo per la captazione di acqua potabile situato nel territorio di Sirignano e il cui iter progettuale e realizzativo ha preso inizio nel 2017.
L’importante opera idrogeologica riveste una notevole importanza, giacché promette di annullare i disagi che le popolazioni dei tre Comuni hanno dovuto subire a causa delle carenze idriche dovute – qualcuno dice solo in parte – alle ridotte precipitazioni degli ultimi anni.
È a tutti noto, infatti, che l’Irpinia rappresenta uno dei maggiori bacini imbriferi dell’intera Europa e che, a rigor di logica, non dovrebbe affatto soffrire periodi carenza idrica, Ciò vale, a maggior ragione, per il territorio del mandamento di Baiano, compreso nell’area di competenza dell’Autorità di Bacino Nord-Occidentale e caratterizzato da precipitazioni che si attestano mediamente attorno 1.600 mm di pioggia all’anno, raggiungendo su alcuni versanti confluenti valori ancora maggiori.
D’altra parte è anche noto che Sirignano in particolare immette circa l’80 per cento dell’acqua della sorgente “Bocca dell’Acqua” nella rete idrica consortile, ed è anche noto che l’Irpinia fornisce parte delle sue risorse idriche all’acquedotto pugliese. Oltre a ciò, è pure risaputo che la rete idrica non versa nelle migliori condizioni e che è caratterizzata, presumibilmente, da perdite di volumi di acqua tutt’altro che trascurabili.
Queste riflessioni non vogliono in alcun modo sminuire l’impegno profuso dagli Amministratori locali né l’importanza dell’opera realizzata. Purché si vigili sull’utilizzazione della nuova risorsa idrica.
Il pozzo inaugurato oggi capta l’acqua a una profondità di circa 315 metri ed è in grado di fornire da 7 a 15 litri al secondo che possono, potenzialmente, sommarsi ad atri 28 litri forniti da Bocca dell’Acqua e Alto Calore. Ebbene, questi volumi dovrebbero garantire un sicuro approvvigionamento a tutta la popolazione interessata. Tuttavia, qualche nostro lettore teme che l’acqua del pozzo (che, visti i cambiamenti climatici in corso, dovrebbe essere intesa come risorsa esauribile o lentamente rinnovabile) possa essere utilizzata, in qualche occasione, per surrogare l’eventuale mancanza di acqua attribuita a possibili fantomatici e non meglio verificati “guasti”. Per tali motivi, molti di essi avrebbero preferito una gestione autonoma della risorsa idrica locale (come fanno, per esempio, i Comuni di Avella, Baiano e Sperone con i loro pozzi).
Quindi – riportando la posizione di alcuni nostri lettori – ben vengano i festeggiamenti, purché si vigili sulla corretta utilizzazione della risorsa idrica e, se necessario, si proceda alla manutenzione della rete idrica che ne scongiuri gli sprechi.
