MUGNANO DEL C. anni 60: Il calcio a Mugnano salì all’onore delle cronache tra il 1958/1959 grazie anche alla vivace bravura del De Lucia che si distingueva soprattutto per le volanti e acrobatiche sforbiciate.
In realtà a Mugnano il gioco del calcio veniva praticato già dall’inizio del novecento. Il campetto del Convitto di San Pietro a Cesarano lo conferma e gli ex studenti lo testimoniano. E su quel campetto, molto più piccolo di un campo regolamentare, la gioventù, soprattutto quella fascista del mandamento di Baiano, si è incontrata tante volte.
Nel 1961 venne fondata ufficialmente la prima compagine sportiva. L’affermarsi a livello popolare del calcio a Mugnano del Cardinale risale dopo la tragica morte del giovane dirigente della società, Giovanni Carotenuto.
L’anno successivo la società calcistica, in onere di quel tifoso e dirigente, prende il suo nome: A.C. GIOVANNI CAROTENUTO. Questa società, quindi, venne fondata e divenne la squadra calcistica cittadina.
Gli anni sessanta erano anni difficili, sotto l’aspetto economico, erano gli anni del dopo guerra dove la società prendeva a sostegno, spesso, l’unico sponsor e finanziatore tifoso (Francesco D’Apolito).
I colori della società A.C. GIOVANNI CAROTENUTO erano rosso-nero perché erano le uniche magliette trovate a Nola con quei colori a buon mercato.
Nel 1961 le partite interne venivano giocate sull’unico campo sportivo regolamentare che vi era nel mandamento: quello di Baiano.
Tante cose, tante notizie fanno parte della storia di questa squadra calcistica e tutte legate fortemente a Mugnano e a quella società che ne faceva parte.
Le notizie hanno bisogno di studi, di ricerca, di conferme difficilmente reperibile se non attraverso testimonianze verbali di vecchi tifosi della società. Con l’aiuto dei cittadini di Mugnano, faremo il possibile per tracciare del Carotenuto una storia completa e interessante.
Sicuramente la storia del Carotenuto è una storia straordinaria legata al suo gruppo, ai componenti atletici e societari di cui spicca la figura del presidente, il suo primo presidente: Nunzio Napolitano (Nunziatiell ro lepre).
La figura di questo presidente e di suo fratello è straordinaria perché la passione per il calcio e la sua intuitiva dote calcistica lo spinsero a spendere tutto il ricavato della vendita delle sue nocciole per avere una squadra competitiva e all’altezza di un campionato di I° categoria.
Ma altrettanto straordinarie ed avvincente erano le tecniche-tattiche impostate durante gli incontri di calcio con le altre società. soprattutto con il Baiano, che aveva del calcio più storia da raccontarci. Il mister somigliava ad Elenio Herrera dell’Inter. Si chiamava mister Zanola.
Negli anni ’90 gli atteggiamenti societari hanno del pallone una visione più ampia. Erano anni in cui i circoli e le associazioni culturali, privi di stimoli, di interessi per le nuove generazioni i loro “dirigenti” legano gli interessi soprattutto alla politica delle arrampicate sociali. Di conseguenza le società calcistiche assumono un duplice aspetto e diventano per i giovani anche centri culturali di confronti e di aggregazione.
L’iniziativa parte da un’idea del Dott. Ferrara Carmine, medico, che fa della società calcistica (A. Canonico) una società assistita da appassionati ed esperti del calcio intenti non solo ad impostare e ha trasmettere ai giovani ed ai giovanissimi le tecniche di base dello sport in generale ma anche e soprattutto impegnati a distogliere le nuove generazioni dagli atteggiamenti e dalle tentazioni di devianze sempre in agguato. — con GIOVANNI CAROTENUTO, STINGONE DOMENICO, ANTONIO MASUCCI, ANTONIO DE LUCIA a murticella, SALVATORE COLUCCI, ANTONIO GATTA, NICOLA DE IUDICIBUS, FRANCESCO D’APOLITO, TOMMASO D’APOLITO, ANTONIO “e Santina” MIRO, ACIERNO mi scuso per gli altri che non ricordo
Stefano D’Apolito