
Avella è uno scrigno che conserva ricchezze storiche e naturalistiche dal valore inestimabile.
La particolare composizione del territorio fatto di roccia calcarea ha fatto sì che, nel corso de tempo, l’acqua incidesse queste montagne creando delle grotte bellissime tra cui la Grotta delle Camerelle di Pianura, di S. Michele e degli Sportiglioni, ma tante sono ancora nascoste e inesplorate.
Solo un po’ di fortuna ne permette la scoperta, così com’è avvenuto qualche settimana fa a Roberto Napolitano, socio del Club Alpino Italiano Sez. di Avellino, insieme a Enza Finelli, Paola Salvo e Giuseppe Bianco del Gruppo Speleologico Natura Esplora che, qualche settimana fa, hanno iniziato ad esplorare quello che per tanti poteva sembrare la tana di qualche animale.
“La parte iniziale è molto stretta, bisogna necessariamente strisciare per entrare. Man mano si allarga per entrare in una camera più grande ricca di concrezioni dalle forme più strane, alcune sono così sottili che ci hanno portato ad intitolarla “Grotta degli Spilli“. La grotta è attiva, ci sono acque sotterranee in movimento che alimentano queste stalattiti formando alcune pozze sul pavimento ed è un incanto soffermarsi ed ascoltare in silenzio il cadere queste gocce, in alcune casi le stalattiti si sono unite alle stalagmiti, altre stanno per farlo, ma bisogna attendere forse diecimila anni affinché si bacino. La bellezza di questa grotta non deve però far dimenticare la pericolosità di questi ambienti ipogei, in alcuni punti la roccia è molto friabile, la volta presenta grandi fratture e il pavimento è cosparso di massi instabili anche di grosse dimensioni che con gli anni si sono in parte legati tra loro. Per questo se ne sconsiglia l’ingresso a persone inesperte e prive di attrezzatura idonea.” racconta Roberto.
L’esplorazione è ancora in corso, siamo fiduciosi che la grotta potrà riservarci ancora belle sorprese.
I PRIMI FILMATI DELL’ESPLORAZIONE