
Nel silenzio brillante dei server OpenAI, una rivoluzione silenziosa ha preso forma lo scorso 10 aprile: ChatGPT non è più semplicemente un assistente conversazionale, ma il tuo archivista digitale personale. Grazie a un massiccio aggiornamento della memoria, l’IA ora è in grado di richiamare in qualsiasi momento ogni tua interazione passata, restituendoti consigli, ricordi e dettagli personalizzati senza che tu debba salvarli manualmente.
Il nuovo sistema di «memoria continua» si basa su due pilastri: i “ricordi salvati”, selezionati dall’utente, e la “cronologia di riferimento”, che raccoglie automaticamente i punti salienti delle chat precedenti. Il risultato? Un ChatGPT capace di anticipare il tuo stile, il tuo tono, i tuoi progetti, trasformandosi in un consulente capace di suggerirti il nome di quel libro di cui parlavi lo scorso mese o di completare un’idea iniziata settimane fa.
L’upgrade è già disponibile per gli utenti Pro e Plus (esclusi Paesi dell’EEA, UK, Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein), con un rilascio imminente per i piani Team, Enterprise e Education. Gli utenti restano padrone dei propri dati: ogni ricordo può essere modificato, disattivato o eliminato in qualsiasi momento, e – per chi preferisce – è possibile avviare sessioni temporanee «a memoria nulla».
Ma OpenAI non si è fermata qui. Il 16 aprile ha inaugurato anche la serie GPT-4.1, dedicata agli sviluppatori, e i suoi modelli di reasoning o4‑mini, in grado di “pensare” per immagini e testi con una profondità di analisi inedita.
Dalla programmazione avanzata alla generazione di report complessi, queste intelligenze ridisegnano il concetto stesso di efficienza computazionale.
L’impressione è che stiamo entrando in un’era in cui l’IA non solo risponde, ma ricorda, impara, evolvе con noi nel tempo. In un mondo dove l’informazione è sovrabbondante e la memoria umana limitata, avere un compagno digitale fedele che custodisce ogni dettaglio potrebbe essere la chiave per liberare creatività, produttività e connessioni sempre più profonde tra uomo e macchina.