L’innovazione tecnologica, in particolare l’ascesa dell’intelligenza artificiale (IA), sta cambiando il panorama lavorativo globale, sollevando preoccupazioni sui potenziali rischi occupazionali. Un recente rapporto di Confartigianato ha rilevato che in Campania, più di un quarto dei lavoratori potrebbe essere escluso dal ciclo produttivo a causa di questi cambiamenti. Tuttavia, potrebbero emergere nuove opportunità.
L’IA, con la sua capacità di replicare e migliorare le attività umane, è ora ampiamente utilizzata in vari settori, dal manifatturiero ai lavori intellettuali e tecnici. Tuttavia, il rapporto di Confartigianato suggerisce che l’uso crescente dell’IA potrebbe avere un impatto negativo su diverse posizioni lavorative, in particolare quelle con profili più qualificati e basati su competenze intellettuali.
Secondo i dati pubblicati, l’espansione dell’IA potrebbe minacciare il 25,4% dei lavoratori che entrano nelle imprese nel 2022, pari a 1,3 milioni di persone. Le regioni più industrializzate e professionalizzate, principalmente nel Centro-Nord, mostrano la percentuale più elevata di lavoratori potenzialmente a rischio.
Tuttavia, Confartigianato suggerisce che l’IA può rappresentare un’opportunità oltre che un rischio. Molte imprese stanno adottando soluzioni basate sull’IA per ottimizzare le attività produttive, trasformando questa tecnologia da minaccia a strumento di miglioramento. Per sfruttare al meglio queste opportunità, è necessario gestire saggiamente le nuove tecnologie. L’IA dovrebbe essere vista come uno strumento per esaltare la creatività e le competenze uniche, fornendo soluzioni rapide a problemi di varia natura. In questo modo, l’IA può diventare un elemento di supporto fondamentale per tutte le realtà economiche e per tutte le figure professionali.