Il 6 novembre, le autorità hanno sequestrato due imprese situate nei comuni di Sant’Antonio Abate e Poggiomarino, in provincia di Napoli, con l’accusa di aver scaricato illegalmente rifiuti pericolosi nel fiume Sarno.
Queste imprese, che operano nei settori della produzione di conserve alimentari e della verniciatura di metalli, avrebbero smaltito in modo irresponsabile rifiuti urbani non differenziati e speciali, e avrebbero riversato nelle fogne pubbliche, e quindi nel fiume Sarno, acque contenenti sostanze nocive derivanti dai loro processi industriali.
Nonostante la presenza di impianti di depurazione, le indagini hanno rivelato che questi erano da tempo inattivi. Di conseguenza, i rifiuti industriali non venivano trattati ma venivano direttamente scaricati nel fiume Sarno, provocando gravi danni ambientali e al corso d’acqua stesso.
Un’operazione simile a fine ottobre ha portato al sequestro di un’altra impresa nel comune di Striano, quando il Comando Carabinieri Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli intraprese un’azione di sequestro preventivo urgente, successivamente convalidato dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata. Questa azione riguardava una terza azienda con sede a Striano, accusata di reati ambientali simili.
Chiaramente, tutte le ditte e le persone coinvolte nelle indagini sono da ritenersi non colpevoli fino a quando i vari provvedimenti non saranno passati in giudicato.
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