Sabato 15 marzo 2025 – Facciamo il punto sulla situazione dei Campi Flegrei.

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La recente crisi sismica – a partire dalla scossa di magnitudo 4,4, fino all’evento odierno di 3,9 delle ore 13:32  – ha riacceso il dibattito tra esperti, istituzioni e popolazione locale.
La scossa di 4,4 ha suscitato immediata attenzione da parte degli osservatori, poiché, nonostante si tratti di un fenomeno inquadrabile all’interno delle normali oscillazioni bradisismiche della caldera, essa ha alimentato l’ipotesi di un possibile aumento del movimento magmatico. E la recente scossa di 3,9 gradi, pur risultando di intensità minore, ha ulteriormente spinto le autorità e la comunità scientifica a monitorare in maniera ancora più ravvicinata la situazione, al fine di individuare eventuali segnali premonitori di un’attività eruttiva.

Su cosa sta effettivamente succedendo sotto i Campi Flegrei e sotto i comuni limitrofi, Napoli compresa, le opinioni non sono univoche. Il dibattito scientifico si è intensificato con l’apporto di diversi esperti, ognuno con interpretazioni differenti sui segnali rilevati.

Il professor Mario Esposito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) afferma che gli eventi sismici attuali possono essere considerati parte del normale andamento della caldera, pur invitando a un monitoraggio costante.

Allo stesso tempo, il professor Andrea Lombardo dell’Università degli Studi di Napoli, esperto in vulcanologia, suggerisce che le variazioni osservate possano indicare un’alterazione della stabilità del sistema e, perciò, non devono essere sottovalutate.

In questo contesto, il vulcanologo Mastrolorenzo ha sollevato l’urgenza di iniziare a valutare scenari di evacuazione per le zone maggiormente a rischio. Secondo Mastrolorenzo, i recenti eventi sismici potrebbero preannunciare una fase di maggiore mobilità del magma, e solo un’approfondita analisi, unitamente a piani di emergenza già strutturati, potrà garantire la sicurezza della popolazione. Le sue esortazioni, seppur ancora oggetto di discussione tra i colleghi, rappresentano un invito a non abbassare la guardia e a prepararsi a tutte le eventualità.

La professoressa Tiziana Vanorio della Stanford University, originaria dei Campi Flegrei, ha fornito un’analisi dettagliata sul fenomeno del bradisismo nell’area flegrea. Secondo la sua ricerca, le recenti scosse sismiche sono principalmente attribuibili all’azione di fluidi gassosi nel sottosuolo.
Questi gas, muovendosi attraverso le fratture delle rocce vulcaniche, generano variazioni di pressione che possono innescare eventi sismici.
La professoressa Vanorio sottolinea che il magma si trova a profondità maggiori e non rappresenta una minaccia immediata di eruzione. Pertanto, l’attuale attività sismica è più correlata ai processi idrotermali che a un imminente risveglio vulcanico.

Di fronte a una situazione così complessa, le Istituzioni hanno attivato un protocollo di monitoraggio integrato e una serie di misure preventive. Il Ministero della Protezione Civile, in collaborazione con l’INGV, ha potenziato le tecnologie di rilevamento, impiegando strumenti avanzati quali geodesia satellitare e sismometri ad alta sensibilità.

In una recente conferenza, il Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ha evidenziato come la stretta sorveglianza dell’area non solo sia indispensabile per valutare l’evolversi dei fenomeni sismici, ma anche per predisporre tempestivamente eventuali piani di evacuazione.

Parallelamente, il Presidente Enzo De Luca ha ribadito l’impegno della Regione Campania nel garantire una risposta rapida ed efficace, sottolineando che le infrastrutture e i sistemi di allerta sono costantemente aggiornati per fronteggiare ogni eventualità.

Da parte sua, il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha commentato gli eventi sismici recenti, sottolineando che la scossa di magnitudo 4,4 ha generato un’accelerazione del suolo particolarmente intensa, mai rilevata in precedenza. Pur non essendoci stati danni strutturali rilevanti, se non qualche caduta di calcinacci, il primo cittadino ha ritenuto opportuno disporre la chiusura delle scuole per consentire verifiche approfondite sugli edifici scolastici.

Nel corso di un’intervista, Manzoni ha anche messo in evidenza una reazione più consapevole da parte della popolazione rispetto a eventi sismici simili avvenuti in passato. Ha assicurato che le autorità locali sono impegnate nel fornire assistenza alla cittadinanza e nel monitorare attentamente l’evolversi della situazione.

Per affrontare al meglio l’emergenza, il Comune ha attivato l’unità di crisi e predisposto aree di attesa per la popolazione, oltre a sospendere temporaneamente le attività scolastiche per garantire la sicurezza pubblica.

Nel frattempo, gli abitanti di Pozzuoli e delle aree circostanti vivono quotidianamente con la consapevolezza di trovarsi in prossimità di un’area vulcanica attiva, e pertanto le recenti scosse hanno innescato una pluralità di reazioni e riflessioni. Molti residenti manifestano preoccupazione, auspicando una comunicazione ancora più trasparente e costante da parte delle autorità, mentre altri si affidano con fiducia al lavoro degli esperti e ai piani di emergenza già predisposti.

Alcuni cittadini hanno espresso l’urgenza di predisporre misure preventive concrete, temendo che anche eventi sismici di bassa intensità possano, nel lungo periodo, dare indicazioni di un cambiamento nelle dinamiche del complesso. Queste opinioni si affiancano a un sentimento di resilienza, tipico delle comunità storicamente esposte al rischio, che pur riconoscendo l’importanza di essere preparati, evidenziano anche la necessità di evitare allarmismi ingiustificati. L’equilibrio tra prudenza e fiducia nelle istituzioni emerge così come un elemento centrale del dibattito locale.

In un contesto, come quello qui descritto, in cui la paura e l’incertezza convivono con la fiducia nei sistemi di monitoraggio e nelle procedure di emergenza, il dialogo costante e trasparente diventa essenziale.
Solo attraverso un confronto equilibrato e informato, che tenga conto sia delle opinioni degli esperti che delle preoccupazioni della popolazione, sarà possibile affrontare con la giusta consapevolezza il complesso futuro dell’area flegrea.


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