
Quattro persone sono state raggiunte da un’ordinanza cautelare eseguita dai militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di monete false e al riciclaggio attraverso canali online utilizzando criptovalute. In particolare, uno degli indagati è stato posto in custodia cautelare in carcere, mentre agli altri tre sono stati imposti gli arresti domiciliari.
Le indagini, iniziate nel 2021 dopo un primo sequestro di 668 monete false da 2 euro, sono state condotte dai militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria e del Comando Provinciale di Taranto. Grazie anche alle analisi tecniche effettuate dal C.N.A.C (Coin National Analysis Centre) della Zecca dello Stato, è stato possibile identificare le monete come parte di una nuova e pericolosa classe di contraffazione originata in Italia. Queste monete, caratterizzate dalla coniazione di diverse facce nazionali, da un’eccellente qualità di realizzazione e dalla presenza del magnetismo, erano difficilmente distinguibili dalle originali.
Gli investigatori hanno scoperto l’esistenza di una catena di distribuzione gestita da un individuo che, con il nickname @Gymmay, curava la distribuzione sul mercato online attraverso un canale Telegram dedicato alla vendita delle monete false. Gli acquirenti pagavano le monete contraffatte in Bitcoin al 50% del loro valore nominale.
Le indagini hanno permesso di individuare un gruppo criminale radicato nell’area della provincia jonica, dedito alla gestione di una vera e propria zecca clandestina, allestita all’interno di un locale commerciale nel centro della città, nonché alle complesse attività di vendita online e spedizione delle monete contraffatte.