In un’epoca in cui lo stress mentale è sempre più diffuso e la salute psicofisica è messa a dura prova, la nutrizione gioca un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento del cervello. In particolare, gli acidi grassi omega-3, e in particolare il DHA (acido docosaesaenoico), sono nutrienti essenziali per la salute delle membrane neuronali e la plasticità sinaptica.
Secondo numerose ricerche scientifiche, un basso apporto di omega-3 è associato a un aumento del rischio di disturbi depressivi e ansiosi, mentre un’assunzione adeguata di DHA può contribuire a migliorare il tono dell’umore, la gestione dello stress e la prevenzione del declino cognitivo legato all’età.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) raccomanda un’assunzione giornaliera di circa 250 mg di DHA (insieme a EPA) per gli adulti, sottolineando il ruolo chiave di questi nutrienti per la funzionalità cerebrale a lungo termine.
Il microbiota intestinale, spesso definito “secondo cervello”, influenza direttamente la neurochimica e il comportamento. Studi recenti hanno evidenziato che una dieta ricca di alimenti ultraprocessati può aumentare significativamente il rischio di depressione e ansia.
Per contrastare questi effetti negativi, è consigliabile adottare un’alimentazione che riduca il consumo di cibi industriali, zuccheri raffinati e grassi idrogenati, privilegiando invece alimenti ricchi di fibre, polifenoli e grassi “buoni”.
Tra le strategie nutrizionali efficaci si evidenziano:
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L’aumento dell’assunzione di DHA, attraverso il consumo di pesci grassi come salmone, sardine e sgombro, oppure tramite integratori derivati da alghe, adatti anche a vegetariani e vegani.
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L’adesione alla dieta mediterranea, che è stata associata a una riduzione del rischio di depressione di circa un terzo in diversi studi clinici.
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L’integrazione mirata di vitamina D, vitamina B9 attiva (folato) e zinco, nutrienti fondamentali per la neuroprotezione, la sintesi dei neurotrasmettitori e la plasticità neuronale.
Oltre alla nutrizione, tecniche di respirazione consapevole come la respirazione diaframmatica o la coerenza cardiaca hanno dimostrato di ridurre i livelli di cortisolo e di migliorare la regolazione emozionale, agendo in sinergia con la dieta per promuovere l’equilibrio psico-fisico. Questi effetti sono spiegati dalla psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI), che studia le interconnessioni tra mente, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario.
In sintesi, un approccio integrato che combina alimentazione equilibrata, tecniche di gestione dello stress e uno stile di vita consapevole può contribuire in modo efficace a mantenere la salute neurologica e mentale.
Come diceva Ippocrate, “Fa’ che il cibo sia la tua medicina”: prendersi cura della mente attraverso il corpo, e viceversa, è la chiave per una salute duratura e completa.

