
Nella suggestiva cornice del cinquecentesco Palazzo Pignatelli a Lauro, adiacente alla casa dove, il 21 gennaio 1885, ebbe i natali l’esploratore Umberto Nobile, si è svolta ieri, 18 novembre 2023, la presentazione del libro di Antonio Ventre “Una grande impresa- Umberto Nobile e Roald Amundsen, due destini legati al Polo”.
L’iniziativa , che rientra nell’ambito delle celebrazioni per il 95° anniversario della spedizione polare del 1928 con il dirigibile Italia di Umberto Nobile, ha visto la partecipazione, oltre ovviamente all’autore del libro, del Dirigente Scolastico dell’ISIS Nobile-Amundsen, Luigia Conte, di Erling Hoem, Ministro Consigliere dell’Ambasciata Norvegese a Roma, e di Ettore Acerra, Direttore dell’Ufficio Scolastico della Regione Campania.
Ha moderato l’incontro Pasquale Colucci, storico fondatore della Pro Lauro, l’associazione culturale ricreativa che opera ormai da anni nel Vallo Di Lauro.
Dopo i saluti dell’Amministrazione Comunale, rappresentata dal Consigliere Antonio Casoria, è intervenuta la Preside Luigia Conte, cui è stata affidata la reggenza dell’Istituto che fu intitolato a Nobile e Amundsen nel 2016, la quale ha sostenuto che l’impresa dei due esploratori può e deve essere “un positivo esempio del potercela fare in una società in cui spesso ai giovani sono proposti modelli sbagliati da seguire”.
Antonio Ventre, invece, dopo aver criticato alcuni diffusi stereotipi sull’impresa di Nobile e Amundsen (come l’inimicizia tra i due o la diatriba relativa al cognome), ha illustrato così il titolo del libro: “La grande impresa non è quella del dirigibile Norge, né dell’Italia, bensì quella di Amundsen che, nonostante qualche precedente contrasto con il Generale italiano, tentò l’operazione di salvataggio nel 1928, ma vi trovò la morte”.
Erling Hoem ha poi ringraziato l’autore del libro e gli organizzatori dell’iniziativa per aver mantenuto vivo il ricordo del suo connazionale e, nel suo intervento, ha accennato al problema dell’innalzamento della temperatura nelle isole Svalbard.
Ha concluso il convegno Ettore Acerra che, lodando l’autore del libro per il linguaggio semplice e, allo stesso tempo, accattivante, ha concluso : “Anche in Italia, come in Portogallo, dove, a Lisbona, è stato costruito un Monumento alle scoperte, occorre riappropriarsi della memoria storica degli esploratori come Umberto Nobile, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci e consegnarla, come ha fatto Antonio Ventre, alle generazioni future”.
(Giuseppe Scafuro)
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