Le nuove esigenze del mercato e dei consumatori rispetto al passato hanno contribuito significativamente a modificare l’assetto del comparto salumiero anche in Campania. Molte imprese hanno avviato processi di innovazioni sia a livello strutturale che nei processi produttivi, tra questi sicuramente gli operatori del «Salame di Mugnano del Cardinale», l’unico salume tipico campano ad aver assunto un carattere semindustriale, senza aver tradito la tradizionale preparazione artigianale.
Una filiera che è legata strettamente al territorio ove essa ha potuto svilupparsi nel corso del tempo. Un rapporto antico, lungo secoli, che ha dato luogo ad un comparto anche economicamente importante e ad un prodotto rinomato per le sue originali caratteristiche qualitative. Bontà del prodotto dovuta anche alla qualità delle carni. Da sempre, infatti, per produrre il «Salame di Mugnano del Cardinale» si utilizzano le parti più nobili dei suini, tra cui anche le pregiate cosce: carni magre, ricche di acidi grassi insaturi, i cosiddetti grassi buoni.
Agli operatori locali va il merito di aver difeso la produzione di questo particolare salame con caparbietà e capacità nel corso del tempo, salvando la produzione tradizionale dall’omologazione produttiva e commerciale imperante, a seguito della globalizzazione dei commerci e dei consumi, condizionati spesso da false e speciose informazioni nel campo delle diete e dell’alimentazione corretta.
Occorre ora fare un passo in avanti dal punto di vista della valorizzazione del prodotto e di questo ne sono convinti gli operatori locali, che hanno ritenuto di doversi consorziare per richiedere al Ministero e all’Unione europea il riconoscimento dell’IGP per il «Salame di Mugnano del Cardinale», nella consapevolezza che solo i marchi di tutela possono offrire le opportunità migliori, potendo garantire origine del prodotto e sicurezza alimentare.
Un marchio, come l’IGP, che potrebbe consentire al consumatore non solo di poter associare il prodotto che acquista al territorio ove esso si produce, ma anche di fornirgli affidabilità e certezza sul metodo di ottenimento, attraverso un’opportuna certificazione.
Il «Salame di Mugnano del Cardinale» possiede tutti i requisiti, di reputazione e qualità del prodotto che la regolamentazione comunitaria richiede per l’importante riconoscimento. Un obiettivo ambizioso ma realizzabile, che potrà contraddistinguere questo prodotto tipico e di pregio e contribuire al suo rilancio in termini economici e di sviluppo sostenibile.
L’IGP potrà essere il giusto riconoscimento alla particolare specificità del «Salame di Mugnano del Cardinale», fondata sul connubio che si è creato nei secoli tra questo caratteristico ed originale prodotto e il territorio, dove qui, anche per le favorevoli condizioni climatiche ed ambientali esso è considerato un prodotto di qualità pregiata riconosciuta dai consumatori di tutto il nostro Paese.
L’istanza di riconoscimento sarà presentata alle competenti autorità nazionali e regionali nei prossimi giorni dal Comitato promotore, riunitosi ieri in assemblea per approvare la documentazione tecnico-storica da allegare alla richiesta.
In fede
Il presidente del Comitato Promotore Paolo Corbisiero
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