Il primo prototipo di elicottero fu realizzato da Federico Capone, di Altavilla Irpina.

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Non molti lo sanno ma a progettare il primo prototipo di elicottero è stato un geniale e poliedrico personaggio di Altavilla Irpina, Federico Capone (1849-1918).

La sua vita avventurosa ebbe una prima importante svolta nel 1862 quando, insieme a suo padre Ferdinando e appena tredicenne, scoprì la presenza di un giacimento di zolfo in alcuni dei terreni di proprietà di famiglia, dando così inizio a una lucrosa attività estrattiva.

Come documentato nel saggio “Storia del Viaggio e Turismo in Italia” di Andrea Jelardi (Mursia, 2012), egli già nel 1875, a soli 26 anni, progettò e realizzò un prototipo di elicottero, da lui indicato come una “macchina per la traslazione aerea dei corpi” e successivamente denominata “Voliero”.

Tuttavia il suo prototipo era piuttosto rudimentale e non finì nell’olimpo della Storia dell’aviazione perché nel 1878, a Milano, Enrico Forlanini riuscì a far compiere un breve volo al suo prototipo.

Ma Federico Capone non era uomo da rimanere con le mani in mano e, nel 1903, presentò il progetto di di un “aeroplano ad alette rotanti in senso orizzontale”, denominato poi “Aeriero”, proprio mentre i fratelli Wright tentavano di effettuare il loro primo volo. Purtroppo, anche in questo secondo caso, l’invenzione di Capone non venne realizzata in tempo e il geniale inventore irpino perse anche questo (discusso) primato statunitense.

Ma Capone non desistette e ideò un altro interessante aeromobile, denominato Aquilotto, che era provvisto di due ali portanti e di eliche (anteriore e mediane) nonché di un paracadute in grado di sganciarsi insieme al seggiolino del pilota.

Insomma, nonostante i ritardi nella realizzazione dei propri progetti, rimane l’affascinante storia di un uomo geniale e straordinario, degno rappresentante del genio campano.

Inoltre, non fu solo uno straordinario inventore, ma anche un grande benefattore. Egli, infatti, destinò  gran parte del suo patrimonio al finanziamento degli scavi di Ercolano e Pompei e (come ricordato nel suo elogio funebre in una “tornata straordinaria” del Consiglio Comunale di Altavilla Irpina del 1918) alla costruzione di infrastrutture e al sostegno dei cittadini della sua Altavilla Irpina.

Oltre che all’aviazione, alla scienza e alle donne (ebbe ben 17 figli, tra ufficiali e non, ma tutti da lui riconosciuti) Federico Capone fu animato anche da un grande fervore politico. Fin da giovanissimo, entrò a far parte della Colonna Insurrezionale Irpina e con Giuseppe Garibaldi, di cui divenne amico, partecipò al raduno armato di Monterotondo ed alla spedizione per liberare Venezia combattendo anche a Mentana. Ebbe rapporti molto stretti con molti patrioti campani (Matteo Renato Imbriani, Carlo Poerio, Francesco De Sanctis e Felice Cavallotti). Nel 1882 e nel 1886 fu eletto deputato del Regno d’Italia.