
Franco Vittoria e Massimiliano Manfredi si sono recentemente confrontati a Scisciano riguardo all’autonomia differenziata. Questo tema è di grande rilevanza e suscita dibattiti accesi.
Max Manfredi, avvocato iscritto nell’Albo Ordinario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, ha espresso le sue opinioni in un articolo intitolato “Autonomia Differenziata: una chimera legislativa”. In questo scritto, Manfredi esamina la potenziale legge che disciplina l’autonomia differenziata. Tale concetto si basa sulla combinazione degli articoli 116 e 117 della Costituzione. Secondo Manfredi, se l’autonomia differenziata venisse attuata, potrebbe portare alla cancellazione dell’unità nazionale, riportando l’Italia all’epoca dei ducati e dei principati. Egli suggerisce che una soluzione meno dolorosa sarebbe trasformare l’Italia in una Repubblica semi-presidenziale.
Com’è noto, il nodo centrale della riforma è costituito dalla necessità di assicurare i medesimi livelli qualitativi nell’Erogazione delle Prestazioni Essenziali (LEP) in tutto il territorio nazionale.
Di conseguenza, il banco di prova della riforma sarà costituito dalla corretta allocazione delle risorse, affinché non si verifichino squilibri di tipo economico e sociale tra le varie Regioni.
Al contrario, nella Costituzione, all’art. 119, viene sancita la promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali.
L’autonomia differenziata, in definitiva, dovrà essere attuata nel rispetto di tali ineludibili principi tracciati dal Costituente. Tuttavia rimangono dubbi sui reali impatti dell’Autonomia Differenziata e si teme un ulteriore scollamento socio-economico tra Sud e Nord.