
L’operazione che ha portato all’arresto di Massimiliano Mulas, un uomo di 45 anni sospettato di aver seguito una ragazzina di 11 anni fino al suo appartamento a Mestre (VE) per poi averla stuprata prima che entrasse in casa, ha preso una piega decisamente inaspettata grazie all’intervento tempestivo di un giovane carabiniere fuori servizio.
Uscita dalla palestra e sulla strada di casa, la bambina aveva pensato di farsi coraggio telefonando a una coetanea. L’ultima frase che è riuscita a sentire è stata: «Sto mettendo le chiavi nella porta di casa», subito dopo sostituita da grida di terrore.
La vittima era infatti appena arrivata al portone dove pensava sarebbe stata al sicuro quando sarebbe stata bloccata e aggredita da Massimiliano Mulas. Il presunto stupratore sarebbe stato poi sorpreso da un vicino di casa, che lo ha messo in fuga, e scappando ha perso il portafogli con i documenti che sono stati preziosi per la sua identificazione e cattura.
Carmine Tondi, l’eroico Carabiniere ventitreenne originario di Pomigliano d’Arco (Na), aveva appena concluso il suo turno quando ha appreso della violenza. Nonostante il riposo, il suo istinto da militare lo ha spinto a radunare subito i colleghi per dare il via a un’operazione di ricerca sul territorio.
Nel tratto di via Piave, in prossimità dei giardini di Mestre, l’attenzione di Tondi è stata richiamata da un uomo dallo sguardo nervoso e dal comportamento erratico: l’individuo, visibilmente agitato, si muoveva avanti e indietro senza una meta ben definita, fermandosi per chiedere indicazioni e persino qualche moneta ai passanti.
Tale atteggiamento ha immediatamente allarmato il Carabiniere.
La situazione si è fatta ancora più intricata quando si è appreso che lo stupratore della bambina aveva smarrito un marsupio contenente portafogli e documenti nelle vicinanze dell’appartamento in cui era presunta la violenza.
Avvicinandosi al sospettato, chiedendogli i documenti, Tondi lo ha chiamato per nome; la risposta evasiva dell’uomo ha confermato i suoi timori, spingendo il militare a fermarlo e portarlo in caserma per ulteriori accertamenti.
Decisiva è stata, quindi, l’iniziativa del Carabiniere campano: pur essendo fuori servizio, ha organizzato con i colleghi una vera e propria operazione sul campo, dividendo Mestre in zone di controllo e scandagliando parchi, negozi e vie, riuscendo a catturare il sospettato.
La compagnia di Mestre ha riscosso l’elogio anche di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che ha sottolineato come la dedizione e la professionalità della “Benemerita” i cui uomini, sempre pronti all’intervento, rafforzino la sicurezza e la legalità sul territorio.
A quanto risulta dalle prime indagini, il presunto (allo stato attuale delle indagini) violentatore era stupratore seriale che, però, era stato ritenuto “non socialmente pericoloso”. Sembra, inoltre, che seguisse la ragazzina già da alcuni giorni; per cui ci sarebbe anche l’aggravante della premeditazione.