Ieri non ho potuto essere presente all’inaugurazione, per inderogabili questioni lavorative, e la cosa mi è molto dispiaciuta. Ma mi sono ripromesso di tornare a visitare presto la suggestiva chiesetta rupestre delle Grotte di San Michele, visto che il Comune ha riaperto al pubblico l’antico sito.
La grotta avellana di San Michele Arcangelo è collegata, indirettamente, al mio periodo universitario, quando ebbi l’onore di portavi in visita alcuni assistenti e ricercatori (alcuni, perché interessati alle 8 specie endemiche di chirotteri – ovvero, pipistrelli – e ai piccoli artropodi presenti nell’area baianese, altri attratti dall’enorme biodiversità vegetale che caratterizza le falesie, i valloni e le vette dei Monti di Avella); occasioni che funsero da stimolo per la successiva nostra pubblicazione sulle piante alimurgiche, usata oggi anche da studenti universitari di scienze dell’alimentazione e di fitoiatria ed erboristeria.
Ricordo – anche, e con un po’ di nostalgia – con quanta leggerezza salivo i 120 gradini che conducono alla grotta, chiusa poi ai visitatori in seguito a una frana rocciosa causata dal crollo di un grosso masso. Fatto che, nel 1995, portò non solo alla chiusura del sito ma anche alla sospensione delle attività legate alla tradizione e al turismo. Ricordo anche gli apprezzamenti e le voci di alcune colleghe, con accento americano, che – in occasione di quella memorabile escursione – rimbalzavano tra le pareti calcaree delle tre cavità carsiche della grotta, e l’odore muschiato che vi si respirava.
Per anni la grotta è stata completamente abbandonata a sé stessa, fin quando, grazie soprattutto alla sensibilità e al fare costruttivo dell’ex sindaco Domenico Biancardi, sì è finalmente messo mano alle operazioni di ripristino dello storico sito, la cui frequentazione religiosa si fa risalire al XII secolo.
Un validissimo team di esperti (archeologi, geologi e ingegneri), stimolato dall’amministrazione comunale e dalla passione per la propria terra di alcuni membri dell’ufficio tecnico comunale, ha dato il meglio di sé per completare l’opera di recupero nel migliore dei modi.
Chi volesse visitare la suggestiva e caratteristica chiesa incastonata nella grotta, potrà farlo nelle giornate di martedì, giovedì e sabato (dalle ore 15.00 alle 18,00) e la domenica (dalle ore 10,00 alle 13,00). Al momento, non occorre alcuna prenotazione.