
Nonostante l’aumento della ricchezza assoluta, l’Europa non sfugge al fenomeno delle crescenti disuguaglianze economiche. Nel 2022, il 10% più ricco deteneva il 35,5% del reddito complessivo, mentre l’1% più ricco ha visto un aumento significativo, passando dall’11,4% nel 1980 al 13,6%.
Tra i paesi europei, l’Italia si posiziona al sesto posto per la quota di reddito nelle mani dell’1% più ricco, con il 13,6%. Questo dato rivela un accentramento pronunciato, con un incremento di 7,4 punti percentuali dal 1980 al 2022, superando i paesi più popolosi dell’UE come Germania, Francia e Spagna.
Bulgaria e Danimarca emergono come gli estremi, entrambi registrando una quota di reddito per l’1% più ricco poco al di sotto del 19%. Sorprendentemente, questi due paesi mostrano anche il peggioramento più marcato, con un aumento rispettivamente di +15 e +12 punti percentuali.
Questi dati indicano una tendenza all’accentramento della ricchezza nelle mani di una piccola elite in molti paesi europei, sfidando l’idea di un progresso uniforme. È essenziale che i governi e le istituzioni europee adottino politiche mirate per mitigare questi divari, promuovendo un’economia più inclusiva e sostenibile per tutti i cittadini.