Cinque persone indagate con l’accusa di aver preso soldi per far vincere concorsi nella Polizia Penitenziaria e nell’Esercito.

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Si sono concluse le indagini su cinque ufficiali di Polizia Penitenziaria e un sottufficiale dell’Esercito Italiano, sospettati di corruzione per aver accettato denaro da individui con la promessa di aiutarli a superare i concorsi pubblici nelle Forze Armate o nella Penitenziaria.

Tra coloro che hanno ricevuto la notifica di conclusione delle indagini dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere  due sindacalisti dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).

Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, gli indagati avrebbero ricevuto somme considerevoli (tra 15.000 e 40.000 euro) da candidati ai concorsi o da loro familiari. I soldi sarebbero stati utilizzati per “lubrificare” il sistema, poiché alcuni indagati avrebbero affermato di avere contatti influenti a Roma e con i membri delle commissioni d’esame.

Dopo la notifica dell’avviso di conclusione indagini dovranno trascorrere venti giorni entro i quali gli indagati potranno chiedere di essere interrogati, e in caso contrario la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio e sarà fissata udienza preliminare. 

 

Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. Secondo il codice di autoregolamentazione stabilito autonomamente da irpiniattiva.news, pur esercitando il dovere costituzionale di informare i cittadini, sono stati omessi i nominativi degli indagati a loro tutela.