
I Campi Flegrei rappresentano uno dei sistemi vulcanici più complessi e pericolosi al mondo. Questa vasta caldera, situata a ovest di Napoli, è famosa per l’intensa attività geotermica e sismica. Negli ultimi anni, l’attenzione sia della comunità scientifica che del pubblico si è concentrata su una serie di anomalie osservate nel sistema, tra cui l’aumento della concentrazione di zolfo nei gas emessi dalle fumarole e l’intensificarsi dell’attività sismica.
Aumento della concentrazione di zolfo
Uno studio recente pubblicato sulla rivista Nature Geoscience ha messo in evidenza un notevole incremento della concentrazione di zolfo nelle fumarole della Solfatara dei Campi Flegrei. Questo fenomeno è stato associato a un maggiore contributo di gas magmatici, suggerendo una possibile intensificazione della crisi bradisismica in atto. Dal 2018, infatti, le concentrazioni di idrogeno solforato, uno dei composti presenti nelle fumarole, hanno registrato un aumento significativo. Gli scienziati hanno osservato che questi cambiamenti non sono dovuti solo a processi idrotermali superficiali, ma indicano un crescente apporto di gas provenienti dal magma che alimenta il sistema vulcanico.
Implicazioni per una possibile fase eruttiva
L’incremento della concentrazione di zolfo nei gas vulcanici è un fenomeno tipico dei vulcani che attraversano una fase di possibile riattivazione, sebbene non necessariamente preluda a un’eruzione imminente. I risultati dello studio, infatti, non indicano una possibile eruzione nel breve periodo, ma sottolineano l’importanza di mantenere alta la vigilanza sul sistema flegreo. L’aumento del rilascio di zolfo potrebbe essere legato alla risalita del magma o a un aumento della pressione all’interno del vulcano.
Andamento dei sismi nel 2025
Nel 2025, l’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei è aumentata. Il 21 gennaio di quest’anno, una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 è stata avvertita a Pozzuoli, nella zona della Solfatara. Questo evento è stato seguito da uno sciame sismico con diverse scosse di bassa intensità. La velocità di sollevamento del bradisismo nella zona di massima deformazione è rimasta costante a 10 millimetri al mese. Il bradisismo, che comporta il sollevamento del suolo, è costantemente monitorato dall’INGV per valutare i rischi per la popolazione e le infrastrutture locali.
Conclusioni
La pericolosità dei Campi Flegrei è dovuta alla complessità del suo sistema vulcanico e alla sua instabilità geologica. L’aumento della concentrazione di zolfo nei gas vulcanici e l’incremento dell’attività sismica sono segnali che richiedono un monitoraggio continuo e attento.
Sebbene non sia possibile prevedere con certezza un’eruzione imminente, è fondamentale mantenere un costante stato di allerta e adottare misure preventive per garantire la sicurezza della popolazione locale.
E su quest’ultimo aspetto si può essere sicuri: il Campi Flegrei (insieme al Vesuvio e, anche, all’Etna) sono tra gli gli apparati vulcanici più monitorati del mondo.
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