Blitz della Coldiretti contro l’invasione di prodotti stranieri

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Coldiretti, l’associazione degli agricoltori italiani, ha lanciato una serie di blitz nei porti di Salerno e Bari. Questa mossa è stata fatta per difendere il marchio “Made in Italy” dall’invasione di prodotti stranieri. Gli agricoltori, a bordo di gommoni, hanno avvicinato le navi con slogan come ‘No fake in Italy’, ‘Stop falso cibo italiano’ e ‘Basta import sleale’.

L’obiettivo principale di questa mobilitazione è rilanciare la richiesta di revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale sull’origine dei cibi. Questo criterio, secondo Coldiretti, permette il furto d’identità dei prodotti italiani e consente di vendere come italiano un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall’estero.

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha ribadito l’importanza di questa battaglia durante un’audizione al Senato sul Dl agricoltura. Ha sottolineato la necessità di ridiscutere il principio del codice doganale sull’origine dei cibi, suggerendo che non deve essere l’ultima trasformazione a determinare l’origine del prodotto, bensì il luogo di produzione della materia prima utilizzata.

A Salerno, è arrivata una nave con 40 container di concentrato di pomodoro cinese. Il 90% di questo concentrato, destinato all’esportazione, proviene dai campi della regione dello Xinjiang, dove verrebbe coltivato grazie al lavoro forzato degli uiguri. Questo fenomeno è stato denunciato dalle associazioni per il rispetto dei diritti umani.

A Bari, invece, è arrivata una nave carica di grano turco. Questa nave era stata persa di vista dopo aver lasciato la Tunisia. Questi eventi mettono in luce le problematiche legate alle importazioni sleali e allo sfruttamento dei lavoratori.