Blitz del personale di Polizia Penitenziaria in una cella del carcere di Avellino: trovate telefonini e spranghe.

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Durante un’operazione di controllo in una cella del carcere “Antimo Graziano” di Bellizzi Irpino, frazione di Avellino, condotta dalla Polizia Penitenziaria, sono stati scoperti uno smartphone, un microtelefono e diverse spranghe di ferro. Questi oggetti appartenevano a un detenuto italiano che aveva rifiutato un trasferimento solo pochi giorni prima.

Si ritiene che il detenuto si barricasse all’interno della sua cella ogni sera, utilizzando vari oggetti e le spalliere dei letti per impedire l’accesso al personale di polizia.

Tiziana Guacci, segretario regionale della Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha chiarito che questi episodi di rifiuto del trasferimento possono essere attribuiti alla paura di applicare l’articolo 41, comma uno, dell’Ordinamento penitenziario, che consente l’uso della forza per superare la resistenza agli ordini.

Guacci ha sottolineato la necessità di una riforma legislativa che modifichi la definizione del reato di tortura, prevedendo esplicitamente l’uso della forza in risposta a comportamenti violenti da parte di uno o più detenuti, al fine di garantire la sicurezza all’interno del reparto.