Oggi si celebra la “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia” (IDAHOBIT), una ricorrenza promossa dal “Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia” e riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite.
L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia, ovvero le forme di violenza, esclusione e discriminazione basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere delle persone.
La data del 17 maggio è stata scelta per ricordare il 17 maggio 1990, il giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta «una variante naturale del comportamento umano».
Da allora sono stati fatti molti passi avanti nella tutela dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), ma ancora oggi in 69 paesi le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso si configurano come reato e in 11 di tali Paesi l’omosessualità è ancora passibile di pena capitale.
Inoltre, con la pandemia di COVID-19 sono aumentati ancor più i livelli di violenza e discriminazione nei confronti delle persone LGBTI, anche per quanto riguarda la violenza domestica, l’incitamento all’odio online e offline e i reati generati dall’odio. Le persone LGBTI sono spesso stigmatizzate e discriminate nell’accesso ai servizi sanitari. Inoltre, la pandemia ha comportato una riduzione dello spazio civico e un aumento degli arresti e delle detenzioni arbitrari, degli attacchi fisici e dei traumi psicologici per i difensori dei diritti umani che tutelano i diritti delle persone LGBTI.
Per questo motivo, l’Unione europea ribadisce il suo fermo impegno a rispettare, proteggere e promuovere il pieno ed equo esercizio dei diritti umani da parte delle persone LGBTI. Attraverso il suo rinnovato quadro strategico interno ed esterno, in particolare il piano d’azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia (2020-2024) e la strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 (la prima in assoluto della Commissione europea), l’UE promuove l’uguaglianza in tutti gli ambiti della vita, sia all’interno che all’esterno dell’UE.
In linea con il tema IDAHOBIT di quest’anno «Together: Resisting, Supporting, Healing!» (Insieme: resistere, sostenere, guarire!), l’UE invita tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e a garantire il principio del riconoscimento reciproco al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Unione europea senza discriminazioni. L’UE condanna inoltre i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l’odio e la violenza.
La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia è quindi un’occasione per ricordare le vittime dell’odio e della discriminazione, ma anche per celebrare la diversità e l’amore in tutte le sue forme. In tutto il mondo si svolgono manifestazioni, iniziative culturali, dibattiti e momenti di solidarietà per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle sfide e le opportunità che le persone LGBTI incontrano nella loro vita quotidiana.
In Italia, la giornata è coordinata dal Coordinamento Arcobaleno, una rete di associazioni LGBTI che organizza eventi in diverse città italiane. Tra le iniziative previste ci sono il flash mob arcobaleno a Roma, la marcia per i diritti a Milano, la proiezione del film Pride a Torino, la lettura di poesie e testimonianze a Bologna, la campagna di sensibilizzazione sui social media #IDAHOBIT2023 e molti altri eventi che si possono consultare sul sito www.idahobit.it.
La giornata è anche un momento per richiamare l’attenzione sulle battaglie legislative ancora in corso in Italia per garantire i diritti delle persone LGBTI. Tra queste ci sono la proposta di legge Zan contro l’omotransfobia, il riconoscimento delle coppie di fatto, la tutela dei minori con genitori omosessuali, la revisione della legge sulla rettificazione di attribuzione di sesso, la regolamentazione dell’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e la lotta alla discriminazione nel lavoro e nella sanità.
La giornata è quindi un invito a tutte le persone a sostenere i diritti umani, a contrastare l’odio e la violenza, a promuovere il dialogo e il rispetto, a celebrare la diversità e l’amore. Come ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: «Nessuno dovrebbe essere costretto a nascondere o sopprimere chi è veramente. La diversità è una ricchezza, non una minaccia».