⟪Che staje guardann?⟫: nei giorni scorsi due violente aggressioni, nel napoletano, per uno sguardo di troppo!
Un primo episodio è avvenuto, nei giorni scorsi, a Pomigliano d’Arco, dove un diciottenne è stato brutalmente aggredito da tre coetanei. La scintilla che ha innescato la violenza sembra essere stata un semplice sguardo, rivolto forse a una ragazza o, più probabilmente, a uno dei suoi aggressori. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza e alcune testimonianze stanno aiutando a ricostruire l’accaduto. I Carabinieri sono intervenuti dopo la segnalazione di un’aggressione in piazza Primavera. Il 18enne aggredito è stato trasferito all’ospedale vecchio Pellegrini di Napoli, dove è stato dimesso con un trauma maxilofacciale e fratture scomposte delle ossa del naso, guaribili in 41 giorni.
Un episodio simile è avvenuto a Casoria, dove un 16enne è giunto perfino a sparare dei colpi a salve. Anche qui, gli sguardi “non graditi” hanno scatenato una rissa tra giovanissimi.
I Carabinieri, sopraggiunti prontamente sul posto, hanno sequestrato tre bossoli a salve e hanno individuato il 16enne armato. Si è poi scoperto che l’arma era una pistola replica a salve, ma priva del tappo rosso.
Il minorenne è stato denunciato per minaccia aggravata e porto di armi, oltre a essere segnalato alla prefettura per uso di droga.
Episodi simili a quelli riportati non sono, ormai, più specifici di particolari subculture ma si sono estesi a diversi ambiti e hanno diverse motivazioni e possibili spiegazioni. Queste possono essere di natura antropologica (mutuati, secondo alcuni zoologi addirittura addirittura dall’etologia animale) o sociologica e, chiaramente, non possono trascurare possibili effetti amplificatori causati dal consumo di droghe e alcol e nascondono, quasi sempre, un malcelato malessere di fondo.
Le cause più superficiali possono essere, di volta in volta, la “necessità” di imporre il “rispetto”, oppure il bisogno infantile di mostrarsi “uomini” in presenza della propria ragazza o – semplicemente (e terribilmente) la risposta a un bisogni istintivo.
D’altra parte, molti animali selvatici (lupi e orsi, per esempio), se fissati a lungo da un essere umano, diventano nervosi e diventano aggressivi.
Ma, in definitiva, ciò che manca di sicuro è il rispetto dell’alterità, unito alla mancanza di un’educazione civile e – relativamente a questo aspetto – la responsabilità maggiore è del primo “ente” educativo: la famiglia.
Non di rado, infatti, i genitori sono peggiori e più frustrati dei figli.
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