“Stesa” dimostrativa al Parco Verde di Caivano. Gente in strada. La denuncia di don Patriciello sui Social.

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A pensarci bene, c’era da aspettarselo.

Nella notte tra il 10 e l’11 settembre, gli abitanti di Caivano hanno assistito a quello che presumibilmente è stato un raid a scopo intimidatorio, nel corso del quale sono stati sparati diversi colpi d’arma da fuoco senza un obiettivo particolare: sono le cosiddette “stese”, portate a conoscenza del grande pubblico con alcuni scritti e film di successo, con le quali la malavita organizzata – spesso servendosi di minori – vuole ribadire la sua presenza nel territorio.

In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…”. Così don Maurizio Patriciello denuncia con un post su Facebook un altro episodio di violenza al Parco Verde di Caivano. “Le stese fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci”.

Era stato proprio don Patriciello a convincere la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a visitare Caivano e il Parco Verde, dopo il vergognoso episodio delle violenze sessuali di gruppo ai danni di due minorenni. La premier, in quella occasione  aveva promesso “una bonifica radicale” di tutta l’area, considerata una delle periferie più complesse e degradate d’Italia, nonché la più grande piazza di spaccio d’Europa.

Alle dichiarazioni del premier del 31 agosto, hanno fatto seguito una “operazione ad alto impatto” (di cui abbiamo dato conto in questo ARTICOLO) e l’emanazione del “Decreto Caivano”, che inasprisce le pene a carico dei minorenni che vengono usati come manovalanza dalle organizzazioni criminali.

Purtroppo, da parte di qualche sedicente intellettuale c’è stata anche qualche critica verso i giusti interventi del Governo e, verso costoro, si è espresso chiaramente don Patriciello sui social: “Voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del Governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al Parco Verde in Caivano”.

(c) – RaiNews – Social

Sono almeno tre gli episodi accaduti nella scorsa settimana.

Lunedì scorso, alcuni uomini armati e in motocicletta hanno ferito alle gambe un uomo in via Cairoli.

Giovedì sera, poco dopo le 23, alcune persone incappucciate a bordo di 3 o 4 moto hanno attraversato corso Umberto-I impugnando armi lunghe e intimidendo le persone che incrociavano per strada- Poi si sono portati a Parco Verde, dove hanno fatto sentire la presenza con sgommate e con il rombo dei motori, senza sparare.

La scorsa notte, invece, hanno sparato. Sia nel viale centrale, sia in quello dove c’è la chiesa San Paolo Apostolo. Dai rilievi effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Caivano sembrerebbe che siano stati esplosi almeno 19 colpi di due differenti calibri.

Dopo diversi minuti di silenzio, la gente è scesa in strada. Ora al Parco Verde c’è una massiccia presenza di forze dell’ordine e don Patriciello, da Facebook continua a incoraggiare i tanti cittadini onesti: “Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”.

Il braccio di ferro continua, così come continua il dibattito “culturale”. A tale proposito pubblichiamo il link di una illuminata intervista del giudice Gratteri, rilasciata ben 6 anni fa, alla trasmissione “Otto e Mezzo” dell’emittente televisiva “LA7”, che mette in guardia contro i rischi di emulazione, in modo che ognuno possa trarne le sue personali considerazioni.

Occorre mantenere accesi i riflettori su ciò che sta accadendo nelle nostre periferie e sostenere le azioni de Governo.

Le persone per bene non devono girare lo sguardo dall’altra parte.