Un’operazione di contraffazione di banconote riguardante un totale di 60 milioni di euro ha avuto origine a Napoli e si è poi estesa in tutta Europa, in particolare a Parigi. Le false banconote, di 50 e 100 euro, prodotte e diffuse da un’articolata rete criminale, si caratterizzano per la loro elevata qualità e sono classificate nella “prestigiosa” categoria falsaria, molto apprezzata dai ricettatori, definita “Napoli group”
Già nel febbraio 2023 nel quartiere Vasto erano state arrestate 24 persone e, nel prosieguo delle indagini sono emerse le ramificazioni europee dell’organizzazione, capace di produrre fino a 2 milioni di euro contraffatti in una sola notte e di rivendere le banconote attraverso diversi canali, alcuni insospettabili.
Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha emesso 63 misure cautelari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i destinatari delle misure cautelari alcuni indagati legati al clan Mazzarella, membri di un gruppo di abili falsari e acquirenti, sia italiani che stranieri, tra cui diversi commercianti che acquistavano le banconote per rivenderle a loro volta o smerciarle direttamente.
La distribuzione delle banconote false avveniva solo in determinate ore del giorno e, come per la maggior parte dei negozi, gli orari erano ridotti durante i giorni festivi. Tra i distributori illegali di banconote false c’era addirittura una congregazione religiosa nel quartiere Pendino di Napoli.
Il clan riservava un trattamento preferenziale alla banda di falsari smantellata dai Carabinieri e dalla Procura di Napoli: una sorta di “pizzo a piacere”, considerando gli enormi profitti che generava per la camorra. L’operazione ha anche portato alla luce un episodio insolito: un criminale ha acquistato banconote false e le ha pagate, senza rendersene conto, con lo stesso denaro falso prodotto dai venditori a cui si era rivolto.
Si ritiene che parte delle banconote false siano ancora in circolazione,