Durante i lavori di rinnovamento della rete idrica in via Belvedere, in prossimità del centro di Battipaglia (Sa) è stata rinvenuta una necropoli romana. In particolare, è stato riportato alla luce un sarcofago in marmo greco con coperchio, che può essere datato stilisticamente al III secolo d.C. Questo importante reperto archeologico presenta una decorazione rara e sofisticata su uno dei lati lunghi, caratterizzata da scanalature verticali ondulate disposte armoniosamente ai lati di un tondo centrale con un campo rettangolare sottostante. Di solito, il tondo e il campo rettangolare sottostante (cfr. la foto sopra) ospitavano rispettivamente il ritratto del defunto e un’iscrizione dedicatoria, ma in questo caso, entrambi mancano.
Tuttavia, sono evidenti segni di scalpellatura, che suggeriscono la possibilità che il sarcofago sia rimasto incompiuto o che sia stato riutilizzato in epoche successive, con la rimozione del ritratto e dell’epigrafe.
Sfortunatamente, il sito è stato danneggiato da precedenti lavori ai sottoservizi sotterranei effettuati alcuni anni fa, il che ha permesso solo un’indagine parziale su alcune delle tombe. Inoltre, la necropoli, che probabilmente copriva un’area molto più ampia, si estende presumibilmente fino sotto l’attuale SS18 ed è coperta dal parcheggio della vicina stazione di servizio, dove non è possibile estendere le indagini.
La Soprintendente Raffaella Bonaudo ha espresso il suo entusiasmo per questa straordinaria scoperta: “Siamo sicuramente di fronte a un’importante necropoli con recinti e monumenti funerari situati lungo un importante asse viario antico. Questa scoperta apre nuove possibilità di ricerca per comprendere l’antica organizzazione del territorio dell’attuale città di Battipaglia e solleva molte domande sull’esistenza di un centro strutturato a cui era collegato il cimitero.”
La scoperta di questa necropoli romana offre uno sguardo affascinante sul passato di Battipaglia e promette di rivelare ulteriori dettagli sulla vita e le pratiche funerarie dell’epoca romana nella regione. Gli studiosi e gli archeologi si impegneranno con diligenza per esplorare e documentare questa preziosa scoperta, portando alla luce pezzi del passato che contribuiranno significativamente alla nostra comprensione della storia dell’area.
In passato, questo territorio era compreso nella Magna Grecia, grazie alla sua prossimità al sito di Poseidonia. Durante i periodi tardo-repubblicano e imperiale romano, come molte altre aree lungo la costa meridionale del Tirreno, questa zona municipale aveva un ruolo strategico.
Nella stessa area, recenti scavi archeologici hanno portato alla luce una serie di reperti risalenti approssimativamente al III secolo a.C. Questi reperti provengono da almeno due ville separate. Una di queste ville era situata vicino alla costa, nell’area nota come Spineta, ed è molto probabile che facesse parte di un più ampio complesso termale. L’altra villa, invece, era situata più all’interno del territorio, vicino all’attuale cimitero, e fungeva da collegamento tra le aree pianeggianti utilizzate per la coltivazione dei cereali e le terrazze collinari dove si coltivavano ulivi e viti.