Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo ed etnografico, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
In linea generale, anche l’uso di questa pianta (come di tutte le altre piante officinali e al pari di tutti i medicinali “normali”) è chiaramente sconsigliata ai soggetti allergici, alle donne in gravidanza o in allattamento, e a coloro che necessitino di cure mediche specifiche. Si raccomanda, infine, di raccogliere le erbe in zone non inquinate e, perciò, lontano da strade, da discariche o da zone irrorate da pesticidi agricoli.
L’iperico (Hypericum perforatum) o “Erba di San Giovanni” è una pianta erbacea perenne che fiorisce da giugno a settembre e raggiunge il massimo della fioritura attorno al 24 giugno, festa di San Giovanni.
Si riconosce facilmente perché sia le sue foglioline che i petali, se osservati in controluce, mostrano dei puntini neri costituiti da strutture ghiandolari ricche di “ipericina”. Inoltre i bei fiori gialli, formati da 5 petali e molti stami, se schiacciati rilasciano un succo rosso simile a una gocciolina di sangue.
Durante la “magica” notte di San Giovanni (di cui, forse, riparleremo in altri articoli) se ne gettavano dei ramoscelli rinsecchiti in un recipiente pieno d’acqua e le giovinette, in base alla loro eventuale rifioritura, indovinavano se si sarebbero sposate entro l’anno a venire.
Questa erba viene utilizzata per bagni, tisane e per la produzione di un oleolito.
Per la preparazione dei bagni va utilizzata l’intera pianta in fiore, per le tisane sia le foglie che i fiori (essiccati), mentre per l’olio di San Giovanni si utilizzano solo i fiori.
Secondo l’erboristeria tradizionale, la tisana ha un effetto moderatore dell’ansia e degli stati depressivi. L’olio viene invece utilizzato contro le bruciature e le scottature (anche solari), contro sciatalgia e reumatismi, e come cosmetico, contro la pelle ruvida.
La tisana di iperico si prepara facendo scaricare un cucchiaino raso di fiori e foglie essiccate in un quarto d’acqua bollente.
L’oleolito, si prepara mettendo in un vasetto i fiori colti durante una giornata di sole, senza comprimerli, r coprendoli poi con olio d’oliva o di girasole. Il barattolo va lasciato per 40 giorni al sole, agitando ogni tanto il barattolo. Dopo un po’ di tempo l’olio assumerà un colore rosso. Passati i 4o giorni, si filtra il contenuto del barattolo con un panno e se ne spremono i residui. Infine l’oleito così ottenuto va conservato va conservato in bottiglie di vetro scuro e al buio.
Si può preparare anche la tintura madre d’Iperico. In un litro di acquavite si mettono a macerare due manciate di fiori colti sotto il sole, lasciando poi riposare la bottiglia per tre settimane al sole o vicino ad una fonte di calore.
Generalmente se ne usano 50 gocce diluite in un po’ di acqua, da assumere non più di 1-3 volte al giorno per 2 mesi consecutivi, per contrastare stati di affaticamento nervoso.
Ecco alcune fasi di preparazione dell’ olio di San Giovanni:
L’iperico è anche una delle erbe indispensabili per preparare la “magica” acqua di San Giovanni
Essa si prepara nella notte compresa fra il 23 e il 24 giugno e, secondo le leggende, avrebbe proprietà curative e benefiche, in grado di portare amore, salute e fortuna!