Una proposta di legge, avanzata dal Liceo Munari di Acerra, per contrastare i fenomeni d’odio.

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La partecipazione attiva nel combattere l’odio online è fondamentale e fa parte della missione della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, che mira a promuovere le migliori pratiche, soprattutto se originate da giovani e studenti. 

Questi ultimi hanno un ruolo chiave nel trasformare il paradigma della comunicazione violenta, sia online che offline. Un esempio di ciò è l’iniziativa del Liceo Munari di Acerra, Napoli, dove gli studenti hanno elaborato una proposta di legge regionale per combattere l’odio online. Questa proposta include la creazione di un osservatorio regionale, sportelli territoriali per il monitoraggio e la raccolta di segnalazioni, un glossario delle parole d’odio, e uno strumento interno per il controllo del linguaggio in tutti gli atti legislativi e amministrativi. Inoltre, chiede alla Regione di promuovere una legge a livello nazionale.

Questa non è solo un’esercitazione scolastica, poiché a gennaio potrebbe essere esaminata dal consiglio regionale campano. Questa è l’intenzione della consigliera regionale Vittoria Lettieri, originaria di Acerra, che ha invitato gli studenti a partecipare all’iniziativa “Ragazzi in aula”, dove viene simulato un consiglio regionale con gli studenti come protagonisti. Per prepararsi a questo evento, gli studenti di diverse scuole sono stati invitati a proporre testi legislativi. 

Al Munari, su sollecitazione della preside Lea Vitolo, sono stati gli stessi studenti, una quarantina, divisi nelle classi IV e V A e coordinati dai professori Rossella Montano e Pietro Napolitano, a scegliere il tema dell’hate speech. Il testo che hanno elaborato è stato ritenuto così efficace da decidere di farlo “uscire” dalla simulazione: “Gli studenti sono stati bravissimi”, spiega Lettieri, giovane consigliera di 23 anni, neolaureata in giurisprudenza. “Porterò il loro testo nelle apposite commissioni per cercare di farlo arrivare in aula ed approvare così una legge destinata soprattutto ai giovani e scritta direttamente dai ragazzi”. La parte più strutturata riguarda le azioni sociali a livello territoriale, con una serie di iniziative di informazione, formazione e divulgazione.