La falsa informazione tra asteroidi, “sospetti di sette sataniche” e i rischi connessi con l’Intelligenza Artificiale!

Fake news, click pubblicitari, ignoranza A.I. e i rischi di manipolazione dell'informazione.

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Eppure, l’informazione dovrebbe essere una cosa seria… Soprattutto quella di dimensioni nazionali e, invece, e nella migliore delle ipotesi, pare anch’essa a caccia di “click”!

La mia sarà forse un’esagerazione, tuttavia, osservando alcuni titoloni e mettendoli in relazione al contenuto degli articoli e, soprattutto, con le proprie conoscenze scolastiche, il sospetto che vi sia una generale tendenza al sensazionalismo appare evidente.

Allora, due sono le possibilità: o chi ha scritto quelle fandonie era ignorante (in senso strettamente etimologico) della materia, oppure ha diffuso la notizia per averne un utile. E questa seconda ipotesi è peggiore della prima: infatti, la diffusione di notizie tendenziose può essere sanzionata penalmente (per esempio nei casi dell’aggiotaggio e del procurato allarme).

Nell’articolo sopra, per esempio, viene  detto che nei giorni scorsi un’asteroide di circa 30 metri solo per poco non ha colpito la Terra (e questo è vero) che avrebbe addirittura sfiorato l’estinzione (e questo NON è vero).

Ora, a parte che non sarebbe stata la Terra a estinguersi (poiché con tale termine s’intende la scomparsa delle specie viventi – tutte o solo alcune – e non la distruzione di un corpo celeste), di sicuro una simile catastrofe non avrebbe potuto assolutamente verificarsi in seguito all’impatto con un “ciesco” di soli 30 metri.
Infatti l’asteroide, o la cometa, che presumibilmente portò all’estinzione dei dinosauri si ritiene che avesse una dimensione di circa 12 chilometri (si badi bene: chilometri, non metri)!

Questo episodio me ne ha riportato in mente un altro accaduto – mi dicono – nel Mandamento un bel po’ di anni fa. Quando si giunse perfino a temere la presenza di qualche “setta satanica”.

All’epoca, le tipografie non stampavano ancora a colori e, quando richiesto, incollavano delle normali foto sui manifesti mortuari. Ebbene, a un certo punto, si venne a sapere che “ignoti” staccassero queste foto, per farne chissacché. E ciò accadeva soprattutto quando il defunto era di giovane età o era morto di morte violenta.

La fantasia popolare non mancò di trarre le (errate) conclusioni e si convinse che le foto rubate non potevano servir ad altro che a qualcosa di losco e di terribile. E cosa ci poteva essere di più losco e inquietante delle sette sataniche?
Anche perché, come facevano notare le persone più anziane, come altro si poteva spiegare che sparissero solo le foto dei più giovani e dei morti per cause violente, se non ammettendo qualche loro maggiore utilità per gli adoratori del “maligno”?

Ed ecco che il sospetto cominciò a diffondersi a macchia d’olio. Al punto che ne parlò anche qualche giornale!

E questo fu davvero il colmo!

Perché sì (avete intuito bene): a scatenare la fobia erano stati proprio i “giornalisti” locali!

All’epoca, infatti, tra Nola e Avellino erano attive quattro o cinque testate giornalistiche cartacee e, quando i corrispondenti non riuscivano a trovare foto dei trapassati  presso i parenti, visto che i telefonini e le macchine fotografiche digitali ancora non c’erano, non trovarono di meglio che staccare, prima di andare in redazione, le foto dai manifesti!
Per cui, ad ognuna di queste morti violente mancavano sempre 4 o 5 foto!

Ma l’informazione fatta con i piedi, quella per raccogliere “click” pubblicitari non è nulla in confronto a ciò che potrebbe ancora accadere!

Mi sto riferendo ai rischi connessi con l’uso dell’Intelligenza Artificiale.

In generale, è ormai chiaro che essa non si può più fermare (poiché è uno strumento potente e nessuna nazione o centro di ricerca o esercito o industria vorrà concedere il vantaggio di usarla solo ai loro “competitor”) né sarebbe molto intelligente cercare di farlo (poiché essa potrà consentirci di compiere enormi progressi in tutti i settori. Ma è altrettanto chiaro che va governata.

E non solo per quanto concerne gli inevitabili impatti sul mondo del lavoro e sullo stesso assetto sociale. Il suo uso va monitorato anche per quanto concerne il mondo dell’informazione, poiché c’è il rischio che se opportunamente “programmata” essa possa suggerire (nelle ricerche on line, negli articoli da essa generata, nei report che restituisce) notizie, orientamenti, e dati, in grado di manipolare, non solo l’economia e la politica, ma anche il nostro potere decisionale.