Mugnano – Solofra: Inaugurata la scultura del Maestro mugnanese Antonio Teodorico Avello.

Scultura realizzata dagli allievi del "Caravaggio" di San Gennaro Vesuviano (DS Carmine Strocchia).

Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

Allietata dalla musica della Fanfara dei Carabinieri, sì è svolta stamattina a Solofra, l’inaugurazione della scultura “Ester e il bambino” del Maestro mugnanese Antonio Teodorico Avello e delle allieve Milena D’Avino e Aurora Donnarumma, del Liceo Artistico “Caravaggio” di San Gennaro Vesuviano (Na), con il coordinamento del Dirigente scolastico Prof. Carmine Strocchia, di Saviano (Na).

La scultura – spiegano le allieve dell’Istituto ‘Caravaggio’ – rappresenta tormento, dolore, morte e ricordo. Il riferimento è ai milioni di ebrei che nei campi erano costretti ai lavori forzati, alle famiglie divise e massacrate. Siamo partiti dal film del 1955 ‘Marcellino pane e vino’, al Cristo abbiamo sostituito la figura di una donna che simboleggia un’internata e la bimba che le porge il pane. Una ruota d’ingranaggio richiama le fabbriche di Solofra, le scarpe sono un riferimento alle prigioniere di tutti i campi di concentramento”.

L’inaugurazione della suggestiva scultura si è svolta all’interno della manifestazione “Le internate di Solofra” (link), che ha visto anche la proiezione del docufilm di Vincenzo De LucaQuando da bambino consegnavo il pane. Le internate di via Misericordia a Solofra”, che il Prefetto Paola Spena ha così commentato: Era stato il sindaco Moretti ad anticipare, in occasione della cerimonia del 27 gennaio, il progetto legato alla riscoperta della memoria locale, a partire dal ricordo del campo che accoglieva le internate, non solo ebree ma donne considerate pericolose del regime affidato ad un docufilm e a una scultura. E’ importante che quest’opera ricordi ogni giorno ai giovani di Solofra i valori di rispetto, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione, ai quali dobbiamo ispirare la nostra vita. Non era l’unico campo di internamento ospitato in Irpinia. La sua particolarità era che accoglieva donne, non solo di religione ebraica ma anche differenti culture, discriminate e private della libertà. Diventa, dunque, importante ricordare nel segno di quella battaglia per i diritti che porta avanti l’universo femminile. Mi piace sottolineare anche la capacità dell’amministrazione di Solofra di fondere impegno culturale, attenzione ai giovani e sinergia con le istituzioni. La coesione dei territori è un valore dal quale ripartire”.