Si è svolto stamane, presso il salone del plesso del Liceo Scientifico “Nobile-Amundsen” di Mugnano del Cardinale (Av) un interessante incontro tra Raffele Sardo, autore del libro “Per rabbia e per amore – Le impronte dei passi di don Peppe Diana” (Guida editore) e i ragazzi del biennio del liceo e quelli di prima media dell’I.C. “Manzoni” provenienti dai plessi di Sirignano e di Mugnano del Cardinale, accompagnati dai rispettivi Docenti.
A fare gli onori di casa è stata la Dott.ssa Gina Conte, Dirigente Scolastico dell’IC Manzoni e reggente dell’ISIS Nobile-Amundsen che, nella sua introduzione ha posto in evidenza l’importanza dell’impegno informativo ed educativo delle nuove generazioni contro le mafie.
Raffaele Sardo ha catturato immediatamente l’interesse della platea con i suoi personali ricordi su don Peppino Diana, il giovane prete che egli ha conosciuto di persona e che fu assassinato dalla camorra casalese. Ha inoltre descritto il clima che si respirava all’epoca dei fatti, del suo impegno giovanile in un piccolo giornale locale e delle evidenti collusioni tra malaffare e politica.
Sardo è un giornalista e scrittore che ha collaborato con diversi quotidiani nazionali come l’Unità, Il manifesto, Ilfattoquotidiano.it e attualmente firma articoli su La Repubblica Napoli, ed è autore di diversi libri sulla criminalità, tra cui “La Bestia. Camorra. Storie di delitti, vittime e complici”, “Come nuvole nere. Vittime innocenti” e “Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra”.
Nel libro “Per rabbia e per amore”, oggetto della presentazione di stamane, oltre a raccontare la storia di don Peppino Diana, immagina un fantasioso incontro tra il giovane prete casalese e sua madre, Iolanda di Tella, in un luogo non precisato, che lui immagina sia il Paradiso. Con tale artificio letterale mettere in evidenza alcuni aspetti, morali e personali della personalità di don Peppino.
Don Giuseppe Diana, noto come Don Peppino Diana, nacque a Casal di Principe (Ce) il 4 luglio 1958. Frequentò il Liceo Classico e si laureò in Filosofia e Teologia Biblica. Fu ordinato sacerdote nel 1982 e dal 19 settembre 1989 fù parroco della parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe.
Don Peppino Diana è noto per la sua lotta contro la camorra, contro cui iniziò la sua battaglia tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, un periodo in cui i clan casalesi controllavano la maggior parte dei traffici illeciti. Scrisse un documento intitolato “Per amore del mio popolo non tacerò”, pubblicato il giorno di Natale del 1991, in cui espresse la sua volontà di sfidare gli atti criminosi dei clan.
Il 19 marzo 1994, Don Peppino Diana fu assassinato a soli 36 anni nella sua parrocchia di San Nicola da Bari a Casal di Principe, con cinque colpi di pistola. Non solo, ma contro di lui fu intrapresa una campagna denigratoria con cui veniva falsamente accusato di tresche sentimentali, allo scopo di svalutarne la figura e giustificare in tal modo il suo assassinio. La vita di Don Peppino Diana è, invece, un esempio di coraggio e resistenza contro la criminalità organizzata che continua a ispirare molte persone nella lotta contro la mafia.
Alla fine della coinvolgente presentazione, rispondendo alle domande di una decina di studenti, Raffaele Sardo, ha messo in evidenza l’immenso amore materno di Iolanda che “con rabbia e con amore” ha sempre difeso l’operato e la reputazione del suo amato figlio che “per rabbia e per amore” della giustizia e della sua comunità ha perso la sua giovane vita.
In conclusione, il prof. Giuseppe Scafuro, responsabile del plesso del Liceo mugnanese, ha precisato che l’Istituto ha trattato più volte della lotta alle mafie e ha ricordato anche la figura di don Peppino Impastato.