“La luce che è in noi”, l’interessante libro dell’l’ex first lady Michelle Obama.

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In “La luce che è in noi” l’ex first lady Michelle Obama condivide la sua esperienza e le strategie più adeguate per conservare speranza ed equilibrio anche nelle grandi incertezze dei nostri giorni. «Credo che ognuno di noi abbia dentro di sé una certa luce, qualcosa di assolutamente unico e individuale, una fiammella che vale la pena proteggere… Quando la nostra luce brilla, diventiamo più coraggiosi. E se riconosci la tua luce, riconosci davvero te stesso e la tua storia.»

In La luce che è in noi racconta del processo che consente di trovare la forza e la luce che sono dentro di noi, delle nostre relazioni con gli altri e della nostra concezione di ciò che chiamiamo casa. Una riflessione su come conoscere a fondo, proteggere e rafforzare al meglio la nostra luce, specialmente nei periodi difficili.

Nel libro, come si legge nella presentazione, l’autrice offre ai lettori e alle lettrici aneddoti e riflessioni sul cambiamento, sulle sfide e sul potere, nonché la sua convinzione che, quando ci accendiamo per gli altri, illuminiamo la ricchezza e il potenziale del mondo che ci circonda, scoprendo verità più profonde e nuove strade verso il progresso.

Dalle proprie esperienze bisogna trarre i comportamenti e le convinzioni per potersi adattare con successo al cambiamento, superare ostacoli e continuare a “diventare”.

Descrive così nel dettaglio i suoi principi, come la forza della gentilezza, il “volare alto” e il crearsi un gruppo di amici e mentori fidati.  Esplora questioni legate all’etnia, al genere e alla visibilità delle minoranze, incoraggiando i lettori a lavorare sulle proprie paure, a trovare forza nella comunità e a vivere con audacia.

“Ho imparato che è bene riconoscere che l’autostima sta nascosta nella fragilità, e che ciò che ci accomuna come esseri umani su questa terra è l’istinto a lottare per il meglio, sempre e comunque”, scrive Michelle Obama nell’introduzione.

“La luce ci rende più coraggiosi. Se conosci la tua luce, conosci te stesso. Conosci la tua storia in modo onesto. Nella mia esperienza, questo tipo di consapevolezza di sé genera sicurezza, e la sicurezza a propria volta genera calma e ci rende capaci di perseguire i nostri obiettivi. Il che permette, alla fine, di stabilire relazioni significative con gli altri. Questo è, per me, il fondamento di tutto. Una luce alimenta l’altra. Una famiglia forte dà forza alle altre. Una comunità unita può accendere quelle che le stanno intorno. Questo è il potere della luce che è in noi”.

La sua spinta interiore l’ha sempre portata a voler cambiare ciò che la circonda, a superare sé stessa, a gestire questioni di enorme rilevanza sociale e politica per il mondo intero.

Ma nel 2020, quando il mondo è cambiato, fermandosi di colpo, portando via le nostre certezze e distruggendo gli equilibri di tutti noi, l’immobilità l’ha portata a dubitare di sé e di tutto quello che poteva e doveva fare. Ha smarrito, per un istante, la propria luce. L’unico modo per riaccenderla e tenerla viva è stato quello di avvicinare alla vastità della pandemia globale, un gesto piccolo come il lavoro a maglia.

Perché immergersi in un progetto che può essere portato a termine indipendentemente dalle condizioni del mondo intero, indipendentemente dallo stato della tua salute mentale o dai pensieri che possono occuparla, è qualcosa che ti salva, che può impedirti di smarrire la tua luce, proteggendola.

                                                                                                                                                                                                      Benedetta Napolitano