Lauro (Av). “Fondi PNRR, Sviluppo territoriale ed Emergenze mafie”. Tra i relatori i magistrati antimafia Gratteri e Spiezia.

di Nicolina Lippiello

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In una Lauro blindata per la presenza di due importanti magistrati antimafia (Filippo Spiezia, Vicepresidente di Eurojust, e Nicola GratteriProcuratore della Repubblica di Catanzaro, da tempo nel mirino delle ‘ndrine) si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 14 aprile il convegno dal titolo: “Fondi Pnrr. Sviluppo territoriale. Emergenza mafie”.

Imponente lo spiegamento di forze e capillari i controlli eseguiti dal personale del Commissariato di Lauro e dai reparti specifici con ausilio di artificieri e droni

L’evento, che si è svolto nella Sala d’Armi del suggestivo Castello Lancellotti, è stato organizzato da Proloco Nuova Lauro, Pro Lauro, Associazione Medici Cattolici Italiani e Unione Giuristi, e ha visto la partecipazione, tra i relatori, degli Avv. Felice Laudadio e Gianfranco Iacobelli.

Hanno presenziato all’incontro il comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino, il colonnello Luigi Bramati (che con Gratteri ha avuto una collaborazione nella sua esperienza in Calabria con i “Cacciatori” nella cattura di latitanti), Salvatore Maffettone (sindaco di Taurano), Carlo Buonauro (sindaco di Nola), Rosario Addeo (sindaco Moschiano), Franco Addeo (sindaco di Marzano) e l’assessore Marco Scafuro per il Comune di Pago Vallo Lauro. Presenti anche i vertici di Polizia e Fiamme Gialle, il luogotenente della Gdf Luciano Fasolino, il capo della Squadra Mobile di Avellino Gianluca Aurilia, il dirigente del Commissariato di Lauro Elio Iannuzzi, e il comandante del Norm di Baiano, Andrea Marra.

Nel corso del convegno è stato presentato il libro dal titolo “Attacco all’Europa” (Piemme Edizioni) del magistrato Filippo Spiezia.

L’autore

Entrato in magistratura nel 1991, dal 2003 Filippo Spiezia diventa sostituto procuratore antimafia. Ha lavorato nel comitato scientifico per poi passare alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nel 2012. Dal 2016 è membro nazionale di Eurojust (l’agenzia europea per la cooperazione giudiziaria contro il crimine organizzato), di cui ha assunto la vicepresidenza nel 2017. Autore di numerose pubblicazioni in materia di cooperazione giudiziaria e di lotta contro la criminalità transnazionale, ha svolto attività di docenza presso varie università italiane. Nel 2003 è stato insignito del premio “Falcone e Borsellino” per la pubblicazione del libro “Il traffico de lo sfruttamento di esseri umani” (con Federico Frezza e Nicola Maria Pace, Giuffré, 2002). Nel 2018 ha ricevuto il XXIII Premio Nazionale “Paolo Borsellino” per il suo impegno contro la criminalità organizzata.

Il libro

In questo libro, Filippo Spiezia, magistrato italiano vicepresidente di Eurojust, affronta i rischi più inquietanti per la sicurezza dei cittadini europei. Ecco cosa si legge nella quarta di copertina:

Siamo abituati a pensare alla criminalità come a un problema locale o, se di tipo mafioso, tutt’al più nazionale. Ma oggi siamo di fronte a una criminalità 2.0, le cui minacce hanno portata globale perché globali sono i flussi del narcotraffico, del riciclaggio, della tratta di esseri umani e del terrorismo. E l’Europa è al centro di tutte queste minacce. Filippo Spiezia, magistrato italiano vicepresidente di Eurojust, affronta in questo libro i rischi più inquietanti per la sicurezza dei cittadini europei. Le mafie, tra cui primeggia la ‘ndrangheta, si stanno espandendo in tutto il continente, dove si infiltrano nell’economia legale per reinvestire gli straordinari proventi della droga e arrivano ad allacciare rapporti con le alte sfere della politica e dell’imprenditoria. Il terrorismo islamico si rigenera senza sosta, e solo un’intensa attività di contrasto internazionale ha potuto sventare nuovi attentati. L’emergenza migratoria ha sconvolto l’UE, impreparata davanti a milioni di persone che hanno varcato illegalmente i suoi confini, spesso perché vittime di tratta. I ciberattacchi e le truffe sul web si moltiplicano, mettendo a repentaglio le nostre identità (e i nostri soldi) online. Fra tutti questi fenomeni c’è un legame molto stretto, che Spiezia ricostruisce ricorrendo anche a esempi concreti tratti dal suo impegno in prima linea. Una gigantesca questione criminale attanaglia l’Europa, ed è solo a livello europeo che può essere affrontata efficacemente, armonizzando le legislazioni e l’azione delle polizie e delle autorità giudiziarie nazionali.

Il Convegno

I lavori sono stati moderati dal giornalista Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud e già Direttore del Sole 24 ore.

A fare gli onori di casa è stato Francesco Mazzocca, che ha evidenziato la necessità di affrontare il tema del rischio di infiltrazioni malavitose nell’utilizzo dei fondi del PNRR. Anche il cronista Attilio Ronga, già redattore del Quotidiano del Sud, si è soffermato sul medesimo aspetto, riferendo come l’Irpinia non sia affatto immune da attività illecite che, anzi, hanno avuto assunto addirittura carattere transnazionale.

Il Sindaco di Marzano di Nola, Franco Addeo, anche nelle vesti di capo di gabinetto del presidente della Provincia di Avellino Buonopane, ha dichiarato con orgoglio che la Provincia di Avellino ha messo in campo un ufficio per il Pnrr, con una sezione dedicata alle comunità energetiche e che il Vallo di Lauro sarà al centro di un progetto per il mini idroelettrico.

Particolarmente apprezzato dai numerosi presenti è stato l’intervento del Procuratore Nicola Gratteri, che ha voluto chiarire per l’ennesima volta che “la libertà di poter dire quello che si pensa vale più di una nomina“.

Dopo una serie di riflessioni di ordine politico, il noto magistrato si è soffermato sul tema centrale della serata, ovvero, quello delle mafie. “In Lombardia – ha detto – c’è la più alta percentuale di n’drangheta. Perché è la regione più ricca ed è più facile mimetizzarsi la ricchezza ed è più facile investire e riciclare. Lo Stato europeo dove si registra la maggiore presenza di ndrangheta e’ la Germania, che è il Paese europeo più ricco. Ma anche perché non c’è un sistema normativo per contrastare le mafie in Europa. Non viene riconosciuta l’associazione mafiosa. Ricordate come a pochi giorni dall’insediamento del Governo la Meloni ha portato il limite del contante a cinquemila euro ha fatto scandalo in Italia. Nessuno ha detto però che a livello europeo non c’è un limite ai contanti. C’è una direttiva europea che di fatto non consentire transazioni per alcuni milioni di euro. Così tradotto semplicemente cosa vuole dire. Che io riempio da qui due valigie di denaro e vado a Francoforte e compro un Audi A8 in contanti e nessuno mi chiederà quei soldi dove li ho presi. Quindi, quando vengono qua a spiegarci che una parte dei soldi del Pnrr andrà alle mafia, la risposta è: si’ andrà alle mafie. Ma il problema più grave è quello che ha detto il direttore Napoletano. Cioè che stanno pensando e progettando le bocciofile. Questa è la cosa grave. A questo punto se è ciò che si farà, viene da dire: maledetto Pnrr. Noi avremmo bisogno delle stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Lombardia, di questo avremmo bisogno, nient’altro. Il Sud ha bisogno delle infrastrutture. Abbiamo bisogno di doppi binari, di merci che partono in treno da Gioia Tauro e arrivino in Germania, di strade migliori, dell’alta capacità a Reggio Calabria. Abbiamo bisogno della stessa tecnologia e delle stesse infrastrutture che sono presenti al Nord Italia. Questo é difficile che si riesca a fare perché ho visto già dei progetti che fanno ridere. E allora, comunque sia, le mafie faranno di tutto per accaparrarsi le risorse. Anche perché’ nel mondo dell’edilizia sono molto bravi. La ndrangheta come anche la camorra sono ben ambientate da anni in questo settore. Per volontà anche di imprenditori del Nord ingordi, che hanno fatto lo stesso ragionamento dei latifondisti a fine 800. Quello di usare la mafia”.

Secondo il magistrato Filippo Spiezia, a cui sono state affidate le conclusioni della serata, le statistiche e in particolare le rilevazioni sulla gestione del Pnrr in Italia che sono state presentate dalla Corte dei Conti, impongono di fare una riflessione sulla fase di ritardo, che ha come presupposto proprio l’inadeguatezza delle progettazioni
Il direttore Napoletano ha detto che questa è un’ occasione straordinaria che non possiamo perdere – ha sottolineato Spiezia- Intanto nessuno dice che dobbiamo recuperare il tempo perso. Un’azione che sta tardando, per le ragioni che diceva Nicola Gratteri. In questo Paese non c’è una responsabilità del ritardo. Di chi è la colpa?”.

 

di Nicolina Lippiello