Il mese di maggio rappresenta il periodo clou delle fioriture che “colorano” il sottobosco e gli ambienti prativi. Tra le specie più belle e interessanti figurano sicuramente le orchidee spontanee.
Le orchidee della flora europea sono piante esclusivamente erbacee munite di rizomi o rizotuberi sotterranei – ragion per cui vengono definite “geofite” – obbligatoriamente legate a rapporti di simbiosi con funghi presenti nel sottosuolo (si parla, in questo caso, di simbiosi micorrizica). A tal proposito, tutte le specie afferenti alla famiglia delle “Orchidaceae” risultano rigorosamente protette da specifiche normative comunitarie – Convenzione di Washington/CITES – ma anche nazionali e/o regionali (nel caso della regione Campania, tutte le orchidee sono inserite nella LR n°40-1994), che ne vietano il danneggiamento, la raccolta, se non per ragioni strettamente scientifiche, e la commercializzazione.
Le praterie di montagna costituiscono degli ambienti estremamente ricchi di biodiversità, solitamente interessati da spettacolari fioriture di orchidee; motivo per il quale sono stati inseriti nell’allegato I della Direttiva Habitat e godono di stringenti regimi di tutela (nella fattispecie si parla di habitat a priorità di conservazione). Un esempio, sicuramente degno di nota, riguarda la stupenda antesi di orchidee che insiste sulla piana di Campo Maggiore, nel cuore del Parco Regionale del Partenio. L’importanza, ai fini conservazionistici, degli ambienti aperti, richiede, inevitabilmente, l’adozione di vincoli che devono essere volti a preservare e salvaguardare la biocenosi che contraddistingue siti così rilevanti dal punto di vista naturalistico. Pertanto, in conclusione, risulta di vitale importanza interdire il transito veicolare sui prati di montagna- ben venga l’adozione dell’ordinanza che vieta il passaggio di mezzi a motore a Campo Maggiore – ma, al tempo stesso, sarebbe altresì necessario contingentare gli accessi quantomeno ai luoghi di maggior pregio, per ridurre l’impatto della pressione antropica e i fenomeni di degrado che ne derivano.