In Italia, le perdite d’acqua dalla rete idrica rappresentano un problema rilevante. Secondo le statistiche Istat del 2020, la media della perdita d’acqua nelle città capoluogo di provincia è del 36,2%, che sale al 42,2% se si considera l’intero territorio italiano. Questo indica che una grossa percentuale dell’acqua immessa nella rete di distribuzione viene persa a causa di infrastrutture non adeguate.
La situazione è particolarmente grave in Campania. Secondo un rapporto Istat, nella nostra regione le perdita d’acqua dai nostri acquedotti giunge fino al 50%. Infatti, nel 2002, sono stati immessi circa 786 milioni di metri cubi d’acqua, ma solo 393 milioni di metri cubi sono stati erogati per usi autorizzati. Ciò vuol dire che sono andati sprecati (a volte causando pure dissesti e danni da umidità risalente) esattamente altri 393 milioni di metri cubi di ottima acqua!
Per risolvere questo problema sono stati avviati vari progetti. Ad esempio, la Giunta regionale della Campania ha approvato un programma di interventi per un totale di 290 milioni di euro in 150 Comuni della regione, finalizzati a una corretto raccolta delle acque reflue e alla successiva depurazione, nonché al completamento delle reti idriche e alla riduzione della perdita d’acqua attraverso l’innovazione tecnologica e l’efficienza del sistema idrico.
L’Ente Idrico Campano (E.I.C.) ha programmato un “Piano Regionale Acque e Depurazione” che dovrebbe consentire di effettuare importanti passi avanti nella lotta alla dispersione e nella più razionale utilizzazione della risorsa idrica.
Inoltre, Gori Spa, che gestisce il servizio idrico nelle province di Napoli e Salerno, ha avviato un “piano Marshall dell’acqua”, che prevede l’installazione di migliaia di sensori per ridurre la perdita d’acqua e sostituire le condotte spesso obsolete.
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