Rogo in un sito di stoccaggio e trattamento rifiuti nella zona industriale di Scafati (SA). Evacuazioni e aria irrespirabile, indagini in corso e allarme ambientale.

(credits: Social etc)
Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

Nella tarda mattinata di oggi, sabato 5 aprile 2025, un imponente incendio ha investito una sito di stoccaggio e trattamento rifiuti situato in Via Galileo Ferraris a Scafati, in provincia di Salerno, generando una densa nube nera che ha rapidamente avvolto le aree residenziali limitrofe.
L’episodio ha suscitato notevole allarme tra i cittadini, costringendoli a chiudere finestre e balconi per proteggersi dall’aria contaminata e dal forte odore acre di bruciato.

Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme si sarebbero propagate in modo repentino, alimentate da un ingente cumulo di rifiuti, alcuni dei quali potenzialmente tossici. Al punto che alcuni residenti hanno manifestato difficoltà respiratorie.

Il nero, denso e acre fumo sprigionatosi è risultato visibile a chilometri di distanza, fin dalla Costiera Amalfitana,  e nell’entroterra, dall’area vesuviana.

Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno lavorato con rapidità per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area.  Secondo alcune testimonianze sarebbero state evacuate almeno due palazzine, comprendenti 16 nuclei familiari, come precauzione per evitare l’esposizione a sostanze nocive ignote.

L’incendio, che ha reso l’aria irrespirabile in diverse zone della città, ha riacceso il dibattito sul corretto smaltimento dei rifiuti e sulla delicata e problematica gestione di discariche e impianti di stoccaggio.
Diverse testate locali hanno ricordato come la zona interessata, già oggetto di critiche per precedenti episodi e segnalazioni di sversamenti abusivi, necessiti di interventi strutturali per evitare il ripetersi di simili disastri ambientali

Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per determinare le cause dell’evento, ipotizzando in un primo momento che l’accensione possa essere stata innescata involontariamente da rifiuti in decomposizione o da una combustione accidentale di materiali pericolosi, ma tutte le ipotesi sono al vaglio.

Nel frattempo, le operazioni di monitoraggio della qualità dell’aria e di messa in sicurezza continuano, mentre le autorità comunali e i tecnici incaricati valutano l’entità dei danni e i tempi necessari per la bonifica completa dell’area.

I residenti nell’area chiedono una gestione più controllata e trasparente dei siti di raccolta rifiuti, al fine di proteggere l’ambiente e la qualità della vita delle comunità locali, e che le indagini in corso chiariscano se vi siano state negligenze o violazioni delle normative ambientali, con possibili ripercussioni per chiunque risultasse responsabile dell’incendio.