Gestione illecita di rifiuti a ridosso di un argine del fiume Tusciano. Denunciati i responsabili.

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Con il supporto delle Guardie Ambientali dell’Accademia Kronos di Salerno, i Carabinieri Forestali di Capaccio-Paestum (SA) hanno messo al sicuro un tratto dell’argine del fiume Tusciano, portando a termine un’importante operazione di tutela paesaggistica e ambientale nel territorio di Battipaglia (SA).

Le indagini, condotte nelle ultime settimane, hanno rivelato irregolarità gravi a carico di un imprenditore locale: senza alcuna autorizzazione, l’uomo aveva trasformato oltre 120 metri di argine sottoposto a vincolo, impiegando centinaia di briglie in cemento e spianando l’area circostante.
Per consolidare il terreno, sarebbero stati utilizzati rifiuti edilizi – tra cui inerti, calcinacci, parti di solai e pilastri in cemento armato – nonché materiali plastici e ferrosi. Questi scarti, invece di essere smaltiti secondo le norme, sono stati sparsi tra le briglie e i piazzali aziendali, dopo aver completamente sbancato la zona.

L’alterazione ha provocato l’abbattimento di un’ampia fascia di vegetazione arborea e arbustiva e la deviazione di un tratto dell’alveo, facilitando il deflusso dei rifiuti direttamente in corso d’acqua. Sul posto è stato inoltre sorpreso un escavatore intento ad allontanarsi, mentre venivano realizzati una strada di servizio e una rampa di carico costruita con materiali di risulta.

A seguito della documentazione fotografica e del sequestro dell’area e del mezzo meccanico, i militari hanno sospeso i lavori e denunciato l’imprenditore – insieme a eventuali collaboratori presenti – per illecita gestione e smaltimento di rifiuti in zona vincolata, nonché per danneggiamento e distruzione di bellezze naturali, in virtù dell’intervento che rientrava nella fascia di rispetto di 150 metri dal fiume.

Grazie a questa operazione congiunta, viene riaffermato il principio che nessuna attività, per quanto motivata da presunti interventi di prevenzione dell’erosione, può sottrarsi al rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche.

Le persone coinvolte sono da ritenersi presunti innocenti  fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.