Eseguiti controlli su impianti di trattamento rifiuti liquidi e di depurazione situati nei comuni di Calitri, Lacedonia, Luogosano, Nusco e Prata P.U.

Immagine di repertorio: Carabinieri Noa controllano il fiume Sarno
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Nel contesto di una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica, avvalendosi della collaborazione tecnica dell’ARPAC, e tutt’ora in corso di svolgimento, coordinati e su delega della Procura della Repubblica di Avellino, finalizzata ad accertare e a rimuovere le cause di eventuali inquinamenti presenti nel contesto territoriale irpino e avente ad oggetto aziende e impianti di depurazione pubblici e privati, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Salerno, supportato nelle fasi ispettive dai militari del Comando Provinciale di Avellino – tra gennaio e dicembre del 2024 – hanno proceduto al controllo degli impianti di trattamento rifiuti liquidi e di depurazione ubicati nei Comuni di Calitri (AV), Lacedonia (AV), Luogosano (AV), Nusco (AV) e presso l’impianto di sollevamento reflui sito a Prata di Principato Ultra (AV).

Nello specifico i militari del NOE di Napoli, nel corso dei controlli, hanno ipotizzato -allo stato delle indagini- violazioni della normativa ambientale, che hanno comportato una importante compromissione delle aree prospicienti i citati impianti.

 

In particolare, veniva constatato lo sversamento di reflui non trattati e rifiuti liquidi, contenenti anche sostanze pericolose direttamente sul nudo terreno. Tali abusive immissioni sul suolo hanno determinato, come documentato dagli esiti delle analisi condotte dai tecnici dell’ARPA Campania – dipartimento di Avellino – la presenza nella citata matrice ambientale di sostanze inquinanti, quali cadmio, piombo, rame, zinco e idrocarburi pesanti in concentrazioni superiori alla soglia di contaminazione.

Rilevate anche violazioni nella gestione in generale dei rifiuti prodotti stoccati da lungo tempo e mai avviati a smaltimento secondo quanto previsto dalla normativa di settore.

Al termine dei controlli i militari del Reparto Speciale dell’Arma deferivano in stato di libertà il Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Liquidatore e il Direttore Tecnico di una società in liquidazione, tutti ritenuti indiziati di attività di gestione illecita di rifiuti non autorizzata, danneggiamento e getto pericoloso di cose.

Le persone coinvolte sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.