E’ nato il Parco Nazionale del Matese; il MASE ha promulgato il decreto. Sarà la 25ª Riserva nazionale tutelata.

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Oggi, 22 aprile 2025, in concomitanza con la Giornata mondiale della Terra, il ministro del MASE (Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che istituisce ufficialmente il Parco Nazionale del Matese.
Con una superficie di 87 897,7 ettari, distribuiti tra Campania e Molise e interessanti 52 comuni di quattro province, l’area diventa la 25ª Riserva nazionale italiana.
Il provvedimento definisce perimetrazione, zonizzazione e misure di tutela, in osservanza della sentenza del TAR Lazio di ottobre 2024, e corona un percorso di concertazione tra Ministero, ISPRA e amministrazioni locali.

La radice dell’iter si rintraccia in un emendamento alla Legge di Bilancio 2017 promosso dal senatore molisano Roberto Ruta, finalizzato a superare i limiti imposti dal Parco Regionale del Matese – istituito per legge nel 1993 e operativo dal 2002 su 33 326 ettari –, mai dotato delle norme attuative necessarie. Solo con il decreto odierno, dopo sette anni di attesa e un tavolo tecnico convocato dal MASE il 5 febbraio 2025, il Matese consegue completamente la propria dizione di Parco Nazionale.

Il massiccio del Matese è caratterizzato da un mosaico di habitat che spazia dalla macchia mediterranea alle faggete secolari, dalle praterie d’alta quota ai boschi misti di latifoglie. Questa varietà ambientale sostiene una fauna composita: il lupo appenninico si muove regolarmente nei comuni di Letino e Gallo Matese, mentre il gatto selvatico, la volpe, il tasso, lo scoiattolo nero, il ghiro, la donnola e la faina sono legati ai boschi di latifoglie; nella fauna ungulata compaiono capriolo, lepre e cinghiale. Non mancano rapaci di pregio, tra cui l’aquila reale, simbolo di un territorio che si conferma “scrigno di natura”.

La legge quadro sulle aree protette (L. 394/1991) attribuisce ai Parchi Nazionali, in via prioritaria, il compito di “promuovere la conservazione della biodiversità” e di tutelare gli ecosistemi più significativi dal punto di vista fisico, geomorfologico e biologico. In Italia, il 10,5 % della superficie terrestre è oggi protetto – oltre 4 milioni di ettari, complessivamente terrestri e marini – garantendo habitat, corridoi ecologici e servizi ecosistemici fondamentali, quali regolazione idrica, formazione del suolo e sequestro di carbonio.

Nel solco di una strategia nazionale di modernizzazione delle aree protette, il PNRR ha finanziato la misura DigitAP (M2C4 Inv. 3.2), che prevede la digitalizzazione dei processi di monitoraggio e gestione della biodiversità all’interno di Parchi Nazionali e Aree Marine Protette. Progetti pilota realizzati da ISPRA e dal MASE mirano a standardizzare metodologie di rilevamento e condivisione dati, favorendo la pianificazione basata su evidenze scientifiche.

Con la nascita del Parco Nazionale del Matese l’Italia rafforza la propria rete di aree protette, con l’obiettivo di coniugare conservazione della biodiversità, valorizzazione del patrimonio culturale e sviluppo sostenibile dei territori locali.

Si ringrazia il dott. Felice D’Apolito di IrpiniAvventura per le preziose informazioni fornite