
La formazione del concetto di coppia e delle sue dinamiche si sviluppa durante l’infanzia, quando il bambino osserva e interiorizza i comportamenti e le emozioni dei genitori.
Queste esperienze influenzano fortemente i legami sentimentali che l’individuo stabilirà da adulto. La famiglia non è solo un ambiente fisico, ma un contesto in cui si imparano a riconoscere i ruoli, a esprimere i sentimenti e a relazionarsi con gli altri, rispettando le esigenze altrui senza compromettere la propria individualità. Gli stimoli emotivi e comportamentali trasmessi dai genitori contribuiscono allo sviluppo psicologico del bambino, che è influenzato dal tipo di cura ricevuta e dall’ambiente familiare vissuto durante l’infanzia.
Da adulti, tendiamo a ripetere le stesse modalità di interazione affettiva sperimentate da bambini, il che può portare a aspettative e bisogni che non sempre trovano riscontro nella relazione con un partner. Una coppia rappresenta sia un modello sociale ideale che la fusione di due esperienze di vita diverse, che devono creare un nuovo spazio mentale attraverso la convivenza e la condivisione di un progetto di vita.
In una coppia sana, entrambi i partner mantengono la propria individualità, riconoscono le proprie esigenze e conservano i propri spazi, rispettando sempre le necessità e la libertà dell’altro.
È, tuttavia, importante tener presente che il concetto di coppia si evolve con il passare del tempo. Inizialmente, l’attrazione reciproca e l’innamoramento dominano, con una tendenza all’idealizzazione del partner. Tuttavia, con il tempo, le vere personalità emergono e anche i due partner si evolvono, portando a delusione se non c’è corrispondenza con le aspettative iniziali. Questo può portare a conflitti, rancore e ansia, soprattutto se i partner non sono in grado di gestire l’angoscia del distacco, per cui si presenta la fase del disincanto, caratterizzata da critiche severe e sentimenti negativi. Infine, s’instaura la fase dell’estraneamento, con prevalenza di delusione e silenzio. I partner possono isolarsi psicologicamente, cercando relazioni alternative per alleviare l’angoscia, ma questo può peggiorare i conflitti preesistenti. In tutte queste fasi, è importante mantenere il rispetto per l’individualità del partner e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo.
L’amore, quando realmente presente, si sviluppa e cambia nel tempo, passando da una fase di attrazione intensa a una di innamoramento caratterizzata dall’idealizzazione del partner, fino a raggiungere l’amore vero, dove si accettano i difetti e le esigenze dell’altro. In questa fase, si rispettano gli spazi emotivi del partner, si condividono progetti e si cerca di risolvere i conflitti in modo pacifico. Tuttavia, è importante ricordare che l’amore per se stessi è fondamentale per poter amare un altro.
In alcune relazioni, definibili “tossiche”, queste dinamiche non si verificano. In queste situazioni, uno dei partner può diventare dominante e abusivo, portando l’altro a subire maltrattamenti. Questo può essere il risultato di un’educazione disfunzionale che ha impedito lo sviluppo di un sano senso di autostima. In queste relazioni, la dipendenza affettiva può impedire di porre fine alla relazione, nonostante sia fonte di dolore. Inoltre, in queste relazioni può prevalere una lotta di potere, con entrambi i partner che cercano di dominare l’altro, portando a conflitti continui e a una mancanza di progettualità e di gioia. Questo tipo di relazione è spesso presente nelle famiglie che scelgono di rimanere insieme per i figli.
La comunicazione è un elemento fondamentale in una relazione di coppia, poiché è il mezzo attraverso il quale due individui condividono le loro esperienze e sentimenti. Essa può essere sia verbale che comportamentale, e deve essere coerente per evitare confusione e disagio. Se la comunicazione diventa inefficace, la relazione può soffrire. Per migliorare la comunicazione, è importante essere consapevoli che il partner non può leggere i nostri pensieri, quindi è necessario esprimere apertamente desideri e bisogni. La qualità della comunicazione è altrettanto importante: toni aggressivi, colpevolizzazioni e interruzioni possono portare a una chiusura della comunicazione. Al contrario, parlare pacatamente, esporre il proprio punto di vista, evitare accuse, essere coerenti e cercare soluzioni di compromesso possono favorire una comunicazione efficace. Inoltre, è importante comunicare con l’atteggiamento giusto, ovvero dialogare per comprendere e non per avere ragione a tutti i costi. Un terapeuta può aiutare a identificare gli ostacoli che si oppongono a comunicazione costruttiva e a fornire strumenti per migliorarla.
I conflitti in una relazione di coppia sono normali, dato che due individui con diverse esperienze personali e familiari avranno inevitabilmente dei disaccordi. Inoltre, la società moderna porta spesso i due membri della coppia a frequentare, per questioni di lavoro, ambienti diversi per almeno 8 o 10 ore al giorno. Tuttavia, i conflitti, se gestiti correttamente, possono rappresentare un’opportunità di crescita per la coppia. Ma, se affrontati con egoismo o prevaricazione, possono danneggiare la relazione.
In una relazione tossica, il conflitto può essere negato per evitare lo scontro, creando un’apparente normalità che può nascondere problemi seri. Superare i conflitti richiede dialogo e la volontà di trovare una soluzione condivisa. L’isolamento non è mai benefico per la relazione. Se si pensa che il partner non capisca i propri bisogni o si comporti in modo egoista, l’assenza di dialogo può portare a una relazione senza futuro. In questi casi, è possibile adottare un approccio funzionale, esprimendo la volontà di cambiare e salvare la relazione, o un approccio disfunzionale, in cui ciascuno rimane rigido nelle proprie posizioni. In presenza di un conflitto, è meglio affidarsi a una discussione ben gestita, con la consapevolezza che la ragione non è sempre da una parte e che la maturità e la saggezza si conquistano anche attraverso le difficoltà.
(ADR)