Episodio di “bullismo” a Sirignano. Identificati i responsabili.

(Foto di repertorio)
Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

Dopo il gravissimo e analogo caso di Vieste in provincia di Foggia (ndr. dove un ragazzino di 12 anni è stato costretto a inginocchiarsi in segno di sottomissione e poi filmato) che ha spinto il Sindaco della località turistica pugliese a commentare “Famiglie assenti. L’educazione delegata ai social”, anche in Campania, e con precisione a Sirignano (Av) si è verificato un episodio altrettanto grave, che ha richiamato persino la stampa nazionale .

In questo tranquillo paesino della Bassa Irpinia, venerdì scorso, un ragazzino di appena 13 anni, affetto da deficit psicomotorio e mentale, è stato costretto a baciare le mani ai suoi aguzzini dopo essere stato pesantemente bullizzato dal “branco”.
Un aspetto da non sottovalutare, e che ha destato un certo allarme nella tranquilla comunità locale, è che l’aggressione pare essersi concretizzata – con i dovuti distingui legati alla giovane età dei protagonisti – con modalità prevaricatorie analoghe a quelle messe in atto da pericolose organizzazioni operanti in aeree particolarmente degradate di alcune periferie urbane.

Dal punto di vista sociologico – e parlando in generale – si teme che si stia radicando (favorita o non ostacolata dalle famiglie, che rappresentano il primo Ente educatore)  una subcultura deviante che fonda i suoi principi sulla sopraffazione e sul non rispetto dell’alterità.

Tornando al triste episodio avvenuto a Sirignano, riferiamo che a denunciare il caso è stato il parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Verdi ambiente e società) il quale ha reso noto l’esistenza di due filmati diffusi localmente tra i ragazzini del paese: un primo video in cui il 13enne viene umiliato e poi picchiato all’interno di un appartamento da un ragazzo più grande, e un secondo video in cui lo stesso minore, circondato dalla gang, viene prima minacciato affinché non denunci l’accaduto alla madre («Se parli con tua madre ti appendiamo come Cristo in Croce») e poi schiaffeggiato ripetutamente.

Borrelli, che ha messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i filmati relativi all’episodio, si dice molto preoccupato per quanto accaduto: “È fondamentale che tutta la comunità locale si mobiliti per supportare la giovane vittima e aiutarci a identificare i responsabili di questa vigliacca aggressione. Abbiamo già inviato le immagini alle forze dell’ordine affinché possano prendere le misure necessarie per sanzionare i bulli e le loro famiglie, che devono assumersi le loro gravi responsabilità.”

Ebbene, le Forze dell’Ordine, in seguito alle prime indagini, sono giunte a identificare rapidamente i protagonisti della vile aggressione e hanno avviato passi successivi, che sfoceranno in un idoneo iter giudiziario comprendente, presumibilmente, anche l’interessamento dei servizi sociali.

La comunità e le Autorità locali sono ferme nel condannare questo atto di bullismo, ma – sempre parlando in generale – occorre, anche e soprattutto. che le famiglie stiano attente ai comportamenti dei loro figlioli e che non favoriscano in essi atteggiamenti e convinzioni asociali.
Anche perché pare che siano avvenuti altri episodi di “bullismo” ai danni di persone, anche adulte ma fragili, manifestatisi con sfottò continui, esasperanti e persecutori.

E’ necessario comprendere che non si può demandare tutto alla scuola e alle associazioni. Le famiglie devono fare la loro parte: sia i minori sia i loro genitori “distratti”, devono assumersi le loro responsabilità.

La Società civile deve rispondere con indignazione a tali episodi, e proteggere le persone perbene, combattendo non solo il bullismo ma anche l’emergere di subculture asociali, in modo da garantire un ambiente sano, laborioso e sicuro per tutta la popolazione, vigilando e denunciando comportamenti prevaricatori e devianti fin dalle loro prime manifestazioni.


Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.


ARTICOLI CORRELATI;

Le delicate tematiche delle devianze e della prevaricazione in un’interessante intervista al Prof. Antonio Caruso, Avvocato e dottore magistrale in filosofia.