Un altro grave episodio di violenza contro il personale medico si è verificato ieri sera presso la guardia medica di Melito, nel Napoletano. Due medici, un uomo di 31 anni e una donna di 38 anni, sono stati aggrediti, a colpi di sedia, da tre donne e due uomini dopo aver rifiutato di effettuare una visita domiciliare a un loro parente. I carabinieri sono intervenuti sul posto, mentre le vittime si sono recate autonomamente al pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano per lievi ferite alla testa e al collo. Sono in corso indagini per identificare i cinque aggressori.
Purtroppo, episodi di violenza contro gli operatori sanitari sono frequenti e le cronache riportano quasi quotidianamente aggressioni ingiustificate. Per evitare questi tristi episodi è stata, tra le altro, proposta una misura accessoria per gli aggressori, che prevede l’esclusione dai servizi sanitari gratuiti per due anni.
Tuttavia, sarebbero opportune ulteriori riflessioni sullo stato di malessere psicologico che, con ogni evidenza, affligge una parte della popolazione che reagisce in modo violento contro le Istituzioni (la sanità, la scuola, ecc…), con la presunzione di potersi elevare al di sopra delle leggi che consentono la convivenza civile.
Tra gli episodi più preoccupanti, ricordiamo quello del 2023, quando un’infermiera è stata aggredita a Roma da un paziente insoddisfatto del tempo di attesa. Nel 2022, un medico di pronto soccorso a Milano è stato colpito da un parente di un paziente deceduto.
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate sul suo profilo Fb ha diffuso un video dell’accaduto nelle cui immagini si vedono i medici presi a colpi di sedia dai loro aggressori. “Non servono parole per descrivere l’aggressione, – commenta l’associazione – nell’Asl Napoli 2 Nord è l’aggressione numero18 del 2024, 56 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno”.
Questi eventi sottolineano la necessità di misure di sicurezza più rigorose per proteggere il personale sanitario, come l’installazione di telecamere di sorveglianza e la presenza di forze dell’ordine nei luoghi più a rischio.
Gli avvocati da noi interpellati, inoltre, consigliano alle vittime degli aggressori di sporgere denuncia senza cedere ad eventuali condizionamenti dei datori di lavori che, per legge, devono assicurare ai lavoratori condizioni di sicurezza tali da consentire loro lo svolgimento di un lavoro sereno.